Buongiorno e bentrovatə alla newsletter di Solarpunk Italia 2024. Questo mese Marco Melis, nel suo editoriale, scatenerà riflessioni, e pure discussioni, per la pregnanza della tematica. A dire il vero, il nostro Marco già lo fece, circa un anno fa, nel gruppo Discord di Solarpunk Italia, attirando gli strali di alcun3 e il plauso di altr3. A ogni modo, facci sapere, se ti va, che ne pensi tu in merito. Se conosci persone che sono interessate a immaginare un mondo diverso e, possibilmente, migliore, invitale a visitare il nostro sito, a iscriversi alla newsletter e/o al gruppo Discord e a contribuire ai contenuti del sito. Il Commando si è preso del tempo per regalarci l’ultima, imperdibile vignetta. Abbi ancora un po’ di pazienza, è in arrivo. Grazie <3 Buona lettura. Editoriale Le TEA possono aiutarci ad affrontare il cambiamento climatico? Lo scorso febbraio il Parlamento europeo ha espresso voto favorevole alla proposta di regolamentazione delle TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita), conosciute internazionalmente come New Genomic Techniques (NGT). L’Italia aveva già approvato l’anno scorso un emendamento al Decreto siccità che ne autorizza la sperimentazione, e già all’interno di quest’anno la ricercatrice italiana Vittoria Brambilla potrebbe testare sul campo la sua varietà di riso resistente al brusone, la più grave patologia del riso causata dal fungo Pyricularia oryzae. Le TEA sono biotecnologie in grado di rendere le piante coltivate immuni a determinati parassiti, o in generale più resistenti alle malattie e ai cambiamenti climatici. Oggi si parla di editing genetico, facendo riferimento in particolar modo alla tecnologia CRISPR/Cas9 che è valsa il Nobel alle scienziate Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna nel 2020. Questo strumento e i suoi derivati rappresentano una delle scoperte/invenzioni più rilevanti del secolo, la cui applicazione non si limita al campo agrario, ma quando si parla di TEA tuttavia si fa riferimento al loro utilizzo in agricoltura. Da decenni, uno dei problemi più rilevanti in agricoltura è dato dall’uso di fertilizzanti e pesticidi, dei quali nemmeno i prodotti derivanti da agricoltura biologica sono del tutto esenti. I fitofarmaci, per quanto odiati, sono prodotti in grado di aumentare la resa del raccolto e di difendere le piante da parassiti e malattie. Senza i fitofarmaci non potremmo avere sempre delle rese di prodotti agricoli così costanti alle quali siamo abituati. Tuttavia, la FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) stima che fino al 40% delle coltivazioni mondiali venga distrutto ogni anno da malattie e parassiti, e che con gli sconvolgimenti ecosistemici dovuti al cambiamento climatico la situazione non possa che peggiorare.1 A questi fattori possiamo aggiungere la siccità, le variazioni ambientali con le quali le varietà odierne dovranno fronteggiare, sia nel breve che nel lungo periodo, e la lentezza con cui i breeders (coloro che si occupano di sviluppare nuove varietà ortofrutticole selezionandone le caratteristiche) cercheranno di tappare i buchi con le tecniche di selezione tradizionali. Le varietà di vegetali di cui ci cibiamo sono il prodotto di secoli e decenni di selezione genetica (più o meno consapevole) da parte degli orticoltori: il mais, i piselli, le banane, le pesche, e praticamente qualsiasi ortaggio, frutto, cereale o legume che compriamo è un prodotto creato dall’uomo selezionando e incrociando determinate caratteristiche di piante che erano presenti in natura da tempo immemore e che non producevano di certo i prodotti commestibili come li troviamo oggi al mercato. In questo atto di selezione e di creazione di nuove varietà, gli orticoltori solitamente selezionano delle caratteristiche distinguibili che hanno origine genetica (questo vale sia per il colore o il sapore di un frutto, e sia per la sua resistenza a fattori ambientali e biologici esterni), ma nel farlo selezionano anche decine o centinaia di geni che non producono effetti rilevanti sulla pianta in sé. “La salute delle piante inizia dalla salute dei semi”, scrive la FAO sulla brochure pubblicata in occasione dell’Anno Internazionale della Salute delle Piante 2020, facendo notare come “Governi, il settore privato, gli agricoltori e tutti i cittadini possano contribuire a proteggere la salute delle piante con azioni specifiche”2 Oggi le TEA permetterebbero di svolgere tutto questo in modo molto più veloce e preciso: se un orticoltore scopre una pianta di melo immune alla ticchiolatura, si ricerca il gene responsabile di quella caratteristica e lo si impianta nel DNA di quelle che non lo possiedono, senza dover necessariamente trasferire intere batterie di geni di cui non si conosce gli effetti. Le TEA in questo modo permetterebbero di piantare semi resistenti a specifici fattori, per cui l’utilizzo di fitofarmaci nelle colture verrebbe drasticamente ridotto da semi più “sani”, che contengono già nel proprio DNA tutti gli strumenti per difendersi dai parassiti, o per abituarsi a condizioni climatiche specifiche. L’Italia e l’Unione Europea hanno iniziato a muovere i primi timidi passi in questo nuovo campo dell’agrigenomica, una scelta coraggiosa che potrebbe fare da apripista per tutti quei paesi negli altri continenti che sono alla continua ricerca di soluzioni efficaci e sostenibili contro la siccità, i parassiti e i cambiamenti climatici, cercando di utilizzare meno pesticidi possibili. Se son rose, fioriranno. 1 Climate change fans spread of pests and threats plants and crops, new FAO study 2 Anno Internazionale della Salute delle Piante 2020 3 Per continui aggiornamenti sulle TEA e le tecnologie di editing, seguire https://crispr.blog/ Marco Meli CI DAI UNA MANO? 🙂 La newsletter e il sito solarpunk.it sono frutto di lavoro volontario e senza scopo di lucro. Con una donazione puoi aiutarci a coprire le spese vive del sito e a progettare iniziative più ampie. DONA a Solarpunk Italia, via Paypal o carta GRAZIE! I prossimi appuntamenti La New Wave: febbraio-maggio 2024 Terzo ciclo del Club di Lettura di Solarpunk Italia, ancora dedicato alla New Wave. Lunedì 8 aprile 2024, alle ore 21, si terrà il terzo incontro del terzo ciclo del GDL Solarpunk Italia, con protagonista James G.Ballard “I segreti di Vermilion Sands” (Vermilion Sands, 1971) La vignetta del mese LA COLLABORAZIONE CONTINUA! Le amiche e gli amici del Commando Jugendstil realizzano una vignetta solarpunk al mese, per la nostra newsletter. Grazie di cuore! La vignetta è condivisa anche, in inglese, con la rivista Solarpunk Magazine. Però la dodicesima e ultima vignetta si farà attendere. Abbi pazienza. Il racconto del mese, dalla collana solarpunk “Atlantis” Atlantis n. 30: “Pandora, Ricordanza” di Sacha Rosel Scaricalo qui Qui puoi vedere l’intervista all’autrice condotta da Franco Ricciardiello I post del mese, dal blog di solarpunk.it Franco Ricciardiello, “Outremer”, recensione di Matteo Scarfò “Il male non esiste”: una lettura anticapitalista Il seme del mese: idee per scrivere solarpunk Aiutiamo le specie a migrare Nel lungo passato del nostro pianeta tantissime forme di vita hanno migrato per trovare ambienti migliori quando il loro era divenuto troppo ostile. Le hanno portate il vento (spore e semi), le ali, le zampe, i piedi. Talvolta le migrazioni garantiscono l’equilibrio degli ecosistemi: le varie specie di zooplancton, per esempio, migrano ogni notte dalle profondità marine verso la superficie per nutrirsi di fitoplancton, svolgendo un ruolo fondamentale nel ciclo del carbonio che contribuisce a regolare il clima terrestre. Oggi, le specie migrano per sfuggire all’aumento delle temperature planetarie, ma sono ostacolate proprio da noi, la specie responsabile della crisi climatica. Secondo un rapporto recente della Convenzione sulla Conservazione delle Specie Migratorie, le specie che migrano su lunghe distanze sono tra le più minacciate: di 1.189 specie monitorate il 44% è in declino… Dal nostro archivio, un articolo selezionato per voi Letture a tema: “Sitopia. Come il cibo può salvare il mondo” di Carolyn Steel Dai nostri antenati cacciatori-raccoglitori fino all’insaziabile appetito delle moderne megalopoli, il cibo ha sempre plasmato i nostri corpi e le nostre case, l’economia e i paesaggi, il modo in cui vediamo la natura e la società: che ce ne rendiamo conto o meno, il mondo nel quale viviamo è continuamente forgiato dal cibo. Oggi però tendiamo ad assegnare ben poco valore a ciò che mangiamo: qual è il costo reale di un hamburger? Qual è il prezzo da pagare per l’attuale monopolio industriale-alimentare? La nostra sistematica svalutazione del cibo che tipo di ambiente e cultura sta creando? Come nutriremo gli oltre otto miliardi di esseri umani che presto abiteranno la Terra? Solarpunk Italia è anche su Discord! Per questo mese è tutto. A rileggerci |
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