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Carolyn Steel, SITOPIA. Come il cibo può salvare il mondo, 438 pagg., ed. Piano B, 2021, € 20,00

Dai nostri antenati cacciatori-raccoglitori fino all’insaziabile appetito delle moderne megalopoli, il cibo ha sempre plasmato i nostri corpi e le nostre case, l’economia e i paesaggi, il modo in cui vediamo la natura e la società: che ce ne rendiamo conto o meno, il mondo nel quale viviamo è continuamente forgiato dal cibo.

Oggi però tendiamo ad assegnare ben poco valore a ciò che mangiamo: qual è il costo reale di un hamburger? Qual è il prezzo da pagare per l’attuale monopolio industriale-alimentare? La nostra sistematica svalutazione del cibo che tipo di ambiente e cultura sta creando? Come nutriremo gli oltre otto miliardi di esseri umani che presto abiteranno la Terra? Attingendo a varie fonti e ispirazioni – storia, economia, filosofia, architettura, biologia e letteratura – Carolyn Steel utilizza il cibo come una lente per rispondere a queste e altre domande, per analizzare il nostro presente e tentare di costruire un futuro migliore: Sitopia è un’utopia possibile, una via da seguire per prosperare su un pianeta sempre più affollato e surriscaldato.

Carolyn Steel, architetta di formazione, è una delle massime pensatrici sulla relazione tra il cibo e le città. Da qui il termine coniato nel suo ultimo libro: “sitopia”, dal greco sitos (cibo) e topos (luogo). Ha tenuto numerose ricerche e conferenze, prima di “Sitopia”, ha pubblivato il saggio: “Hungry City: How Food Shapes Our Lives”.

È possibile seguire il suo blog, le sue pubblicazioni e i suoi eventi sul sito: https://www.carolynsteel.com/

Marco Melis

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