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di Franco Ricciardiello
Giovanna Repetto, EDUCAZIONE CRITICA, in AA.VV. , DISTOPIA VS UTOPIA, a cura di Valeria Barbera e Andrea Tortoreto, 344 pag., Delos Digital 2022, € 18,00 (cartaceo) € 4,99 (ebook)

Educazione critica di Giovanna Repetto, un racconto apparso nell’antologia Distopia vs Utopia, (sottotitolo Quattordici racconti dell’Italia che verrà) curata da Valeria Barbera e Andrea Tortoreto, è una delle utopie più interessanti pubblicate negli ultimi tempi.

Non è un mistero che l’utopia sociale è un genere letterario davvero poco frequentato, specialmente in Italia, dove autori e autrici preferiscono pascolare in scenari comunemente definiti “distopia”, ma che di distopico hanno solo l’ambientazione nella quale situare storie prettamente avventurose, nulla da spartire con il corrosivo monito libertario dell’anti-utopia.

Educazione critica, il cui titolo mi piace immaginare come omaggio a Éducation européenne di Romain Gary, è situato in un futuro non sappiamo quanto prossimo, nel quale la società italiana è profondamente cambiata grazie a un intervento educativo sulle giovani generazioni. Il risultato è una civiltà post-industriale, nella quale la motorizzazione individuale di massa non è più un tratto caratteristico. Non c’è una descrizione approfondita di questa Roma utopica, sia perché esulerebbe dalla logica della storia, sia per la brevità del racconto; spicca tuttavia il concetto di Esercito della Bellezza, un’istituzione civile che organizza gli adolescenti in gruppi che si prendono cura del patrimonio artistico, archeologico e monumentale della città.

Il conflitto letterario è costruito sull’imminenza della Revisione Annuale, la scadenza entro la quale le persone devono dichiarare la composizione della propria famiglia. Repetto usa questo termine in senso estensivo, come cellula di base sociale-abitativa-affettiva: nulla a che vedere né con la famiglia mononucleare divenuta predominante nel mondo occidentale nel tardo XX secolo, né con la famiglia patriarcale dei secoli precedenti.

La famiglia della protagonista (chiamiamola Fiorellino, vezzeggiativo che le affibbia un altro personaggio), è per esempio composta, oltre che da lei:

  • da suo padre biologico, il Nonno
  • dalla figlia Barbara, concepita con un uomo che non vive più con loro, il Colonnello (non è un militare, però porta i capelli a spazzola)
  • da Filippo, figlio di un ex di Fiorellino che, dopo la fine della relazione, è rimasto a vivere con lei
  • dai due figli piccoli della sorella di Fiorellino, “che, non avendo alcuna propensione alle funzioni materne, me li ha affidati uno dopo l’altro, standosene affamiliata con il suo compagno insieme a una coppia di amici.”

Sei membri dunque, e neppure tutti uniti da legami di sangue. Il Colonnello sta tornando alla carica perché vorrebbe rientrare nella famiglia, e chiede che l’ex compagna presenti una dichiarazione analoga; Fiorellino su questo è molto incerta, combattuta tra affetto e sentimento. Nel frattempo, proprio alla vigilia della Revisione Annuale, il ragazzino Filippo si sottopone a un “rito di passaggio” previsto dai pilastri della società, complementarietà e cooperazione. Si tratta della Cresima empatica, durante la quale negli adolescenti viene instillata per il tempo di un minuto la coscienza, il flusso di pensieri, di una persona sconosciuta sorteggiata a caso, che soffra un handicap fisico o sociale: naturalmente, è un espediente tecnico per aumentare l’empatia, che viene descritta come “un’esperienza così intima, privata. Non tutti hanno voglia di parlarne.”

Il racconto è scritto con uno stile esemplare, con un’eleganza reticente basata su piccole anticipazioni, successive rivelazioni, costruzione di un climax che si risolve solo nell’ultima pagina, empatia con i protagonisti e i loro problemi. Chiediamo a gran voce una svolta nella fantascienza italiana: dopo avere imparato a scrivere (questo è innegabile, confrontato alle storie che si producevano dieci, venti anni fa), auspichiamo che gli autori e le autrici imparino anche cosa scrivere.

Franco Ricciardiello
Giovanna Repetto
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