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(Seconda Parte – la prima parte si può leggere qui)

Riccardo Muzi

La grave voce off che racconta, all’inizio del film, l’antefatto catastrofico fa presagire uno stato delle cose denso di ogni tipo di sciagura. E, come molte delle pellicole assimilabili al genere post apocalittico, ci si aspetterebbe un percorso narrativo estremamente rispettoso del mood del prologo. Miyazaki, invece, prende un’altra strada: subito dopo l’introduzione a tinte fosche, ci permette di volare insieme a Nausicaä in un cielo azzurro popolato da nuvole bianchissime, accompagnati dalle note di una musica soave.

Una visione spiazzante che è sano nutrimento per l’animo: anche lo spettatore, più sconfitto e duro, non può rimanere indifferente alla poetica del maestro giapponese. Miyazaki è dotato di un magico grimaldello narrativo che apre il cuore e la mente: nei mondi immaginari del maestro giapponese si possono affrontare, con l’appeal del fantasy, gli argomenti più impegnativi: pacifismo, ecologismo, vita armonica con la Natura.

Nell’arco temporale del film si delinea in maniera sempre più concreta l’approccio pacifista come alternativo all’impeto militaresco e guerrafondaio: alla distruzione delle armate tolmekiane che cercano di estirpare la Giungla Tossica, si contrappone il sacrificio e il coraggio di Nausicaä.

La giovane protagonista aiuta il suo popolo e l’ambiente in cui vive, sottoponendosi senza timore a qualsiasi prova, anche la più dolorosa. Rifiuta il ricorso alla violenza come soluzione primaria ma è determinata e pronta quando la situazione lo richiede. Combattiva e risoluta, ma sempre nel rispetto dell’altro, umano o non umano che sia.  

Hayao Miyazaki considera la Natura un’entità da rispettare in qualsiasi forma di presenti, anche in quelle più inquietanti, come nel caso della Giungla Tossica. Il maestro giapponese somministra pillole di ambientalismo autentico attraverso messaggi molto chiari e magnificamente rappresentati: un rapporto sano con la Natura non potrà che regalare benefici all’umanità, un rapporto malato portato all’estremo contribuirà ad una reazione decisa da parte della Natura con il conseguente annientamento del genere umano.    

“Nausicaä” non è semplicemente un film post apocalittico ma trae spunto da un’ambientazione catastrofica per raccontare una storia di redenzione dalle umane malefatte. Se, all’atto della sua creazione, fosse stata  distribuita adeguatamente a livello mondiale, sarebbe stata un’opera che avrebbe potuto influenzare il genere, gli autori, se non addirittura, la nostra cultura. Purtroppo à stata riscoperta dopo molti anni dalla sua uscita, ma i suoi tratti artistici sono ancora intatti e rappresentano energia pura per l’immaginazione collettiva.

Disponibile su Netflix

Crediti: titolo originale: 風の谷のナウシカ (Kaze no tani no Naushika); paese di produzione: Giappone; anno di produzione: 1984; durata: 117 minuti; regia, soggetto e sceneggiatura: Hayao Miyazaki, produttore: Isao Takahata.

Riccardo Muzi
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