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Idee per scrivere Solarpunk

di Silvia Treves

Questo è un seme molto antico, proveniente da un’opera che ha più o meno duemila anni.

Che cos’hanno in comune il Pantheon, il Colosseo, l’acquedotto di Segovia e il ponte del Gard, in Francia?

Molte cose:

  1. sono stati costruiti dagli antichi romani;
  2. hanno resistito quasi duemila anni, con pochi cedimenti strutturali;
  3. sono fatti di calcestruzzo. Diverso da quello attuale.

Secondo l’autore del De architectura (Marco Vitruvio Pollione) gli ingredienti del calcestruzzo provenivano dalle rocce vulcaniche dei Colli Albani e di Pozzuoli. La ricetta era questa:

  • il cemento usato per legare gli aggregati di calcestruzzo era una miscela di calce e cenere vulcanica;
  • gli aggregati di calcestruzzo erano costituiti da sabbia o roccia vulcanica frantumata;
  • la pietra pomice veniva inserita per alleggerire strutture come la cupola del Pantheon, la più grande del mondo edificata senza supporti.

La cenere rendeva il calcestruzzo forte e resistente, ma la cosa più interessante accadeva quando i minerali vulcanici venivano a contatto con l’acqua, che li scioglieva formando idrati di alluminosilicato di calcio, il materiale principale che lega il calcestruzzo.

In pratica il calcestruzzo romano si autoriparava, rallentando la formazione di crepe microscopiche.

Uno studio del 2021 ha preso in esame la malta (una sorta di calcestruzzo più fine) del Mausoleo di Cecilia Metella, scoprendo che la leucite, un minerale vulcanico ricco di potassio, sciogliendosi in acqua modificava i legami chimici tra cemento e aggregati, rendendo la struttura più resistente.

Uno dei segreti era l’uso di calce viva – e non spenta, come si fa oggi – che veniva cotta in forni ad alte temperature.  Questi clasti di calce erano piccoli aggregati che, in presenza di acqua, danno una soluzione satura di calcio che ricristallizza come carbonato di calcio e riempie rapidamente le fessure.

Silvia Treves
Pont du Gard, Francia

Fonte : The Economist, Regno Unito. Versione italiana su Internazionale n.1495, anno 30.

La startup italiana DMAT, seguendo la ricetta degli antichi romani,  ha realizzato un calcestruzzo capace di autoripararsi.


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