recensione di Riccardo Muzi
Trama:
Gli umani hanno da tempo abbandonato la Terra ormai interamente ricoperta dai rifiuti e vivono nello spazio all’interno di enormi astronavi. L’unico ad essere rimasto sulla superficie terrestre è Wall-E, un piccolo robot spazzino che continua da circa 700 anni a svolgere il compito per il quale era stato programmato: impilare cubetti creati dal compattamento dei rifiuti. Un giorno arriva Eve, robottina che sembra più interessata ad una verde piantina che alle avances di Wall-E.
Commento:
Che le nostre speranze siano legate alle probabili virtù dei robot di un futuro sempre più prossimo, direi che ormai è un fatto che attiene quasi all’oggettività piuttosto che al mondo del fantastico. Però, anche rimanendo nel campo della fantasia, Wall-E ci impone un serie di riflessioni.
Il film di animazione chiaramente ha come sottofondo l’intrattenimento, che sussiste ed è ben modulato, ma non è ingombrante e quindi lascia spazio a considerazioni, più o meno articolate, a seconda dell’età di chi ne fruisce. L’opera ha come perno narrativo una piccola pianta verde, un segnale di vita da un mondo alla fine dei suoi giorni. Non abbiamo tanta voglia di preservare la vita, ma quando non c’è più o sta per sparire ne sentiamo la mancanza: la robottina è evidentemente alla ricerca di qualcosa che possa dimostrare la ritrovata salute della casa degli umani. Insomma anche l’animazione per bambini, e non solo, ci dà per spacciati: talmente attaccati solamente alla nostra vita da calpestare impunemente tutto il resto, anche se il resto è essenziale per l’umanità. Il progresso tecnologico diventa croce e delizia: da una parte ci riempie di plastica, dall’altra, nel caso di Wall-E, sforna piccole intelligenze artificiali che possono aiutarci a ritrovare la strada smarrita come fossero un futuristico bastone della nostra vecchiaia. Wall-E ha un grande merito divulgativo: il fatto che sia un film estremamente godibile e fruibile aiuta il grande pubblico ad affrontare alcune riflessioni sull’ecologia senza passare per pesanti e drammatici spiegoni. La società dei consumi deve essere un po’ intrattenuta prima di riuscire a farla ragionare. Un’amara considerazione che in un’ottica di fine che giustifica i mezzi, assume però una valenza decisiva, se il tentativo è quello di far soffermare il pubblico su certi temi. Non sarà certo un film a distruggere una modalità di vita basata su acquisti sfrenati e sul cosciente oblio delle conseguenze di questo comportamento; ma questa è la strada. Forse WALL-E vale più di mille spiegazioni, non è una semplice commedia. Nei nostri ricordi rimane il piccolo eroe meccanico e, con lui, un bagaglio di pensieri utili a dare forza ad un decisivo cambiamento di rotta della nostra Storia.
Crediti:
Paese: USA; anno: 2008; durata: 98 minuti; regia, soggetto e sceneggiatura: Andrew Stanton; Casa di produzione: Pixar animation studios.
Comments are closed