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Silvia Treves

La città finlandese di Lathi si trova nella regione dei laghi, a circa cento km da Helsinki. Già città green europea nel 2021, ha completamente abbandonato il carbone e si riscalda con combustibile solido riciclato e legno locale certificato. Pratica l’economia circolare, ha ridotto le emissioni di gas serra del 70% rispetto al 1990, e intende giungere a zero emissioni entro il 2025 (con dieci anni di anticipo rispetto all’intera Finlandia).

Nel 2022, Lahti è divenuta sede di un interessante esperimento, che potremmo chiamare di “sanità ecologica”, gestito dalla neurologa Hanna Haveri combinando la tutela ambientale con la cura delle persone.

La ricerca si è basata sui lavori scientifici di Minna Huotilainen, professoressa di Helsinki, secondo cui “i tempi di ripresa dei pazienti sono più rapidi in ambiente naturale” e su quelli di Marja Roslund che da anni sottolinea i legami tra esseri umani e ambiente.

Muovendosi su questo terreno, Haveri ha effettuato prelievi periodici, chiesto ai volontari (tra i quali persone sofferenti di diabete) di compilare questionari, di far seguire al jogging nei boschi lo stretching distesi sul muschio o contro un albero e di aggiungere alla dieta ingredienti naturali reperibili in zona, come i germogli di abete e l’ortica, che contiene molto ferro; le persone coinvolte in possesso di una casa in campagna hanno imparato a lasciar crescere il prato più selvatico, in modo da consentire la presenza di erbe utili.

Tra le osservazioni apparentemente bizzarre c’è quella sui bambini che, giocando in parchi giochi con la terra coperta di uno spesso strato di foglie, hanno sviluppato un sistema immunitario più attivo. Per verificarla, gli asili di Lahti hanno accettato di coprire le pavimentazioni di foglie, e un’azienda del posto ha deciso di produrre sabbia arricchita con foglie per le sabbiere in cui giocano i bimbi.

Fra i dati medi ottenuti dai questionari ci sono la diminuzione dell’impronta ecologica del 17%, l’aumento della sensazione di benessere del 16% e la diminuzione del senso di stanchezza del 36%.

Non è tutto qui, comunque: dal 2021 a Lahti si porta avanti un’altra pratica interessante: lo smart working nei boschi. Le postazioni sono comode e confortevoli, offrono spazio per PC, cellulare e un portaoggetti. Lavorando in mezzo alla natura e lontano dallo smog, gli smart worker ne trarrebbero un vantaggio sia fisico, sia psicologico, con aumento della creatività e della produttività.

Voi non ci mettereste la firma?

Viene da chiedersi perché tutto ciò avvenga proprio in Finlandia. Forse perché da tempo vi si discute di biodiversità, forse perché gli inverni bui del nord non aiutano e spingono a restare al chiuso da novembre ad aprile.

Questi esperimenti, che dureranno vari anni, sono importanti anche per il resto dell’Europa, dove, ormai, due abitanti su tre vivono in città. Come dice Haveri “non c’è abbastanza natura per dare a tutti un pezzo di terra di campagna. Sarà la natura a venire in città”.

Almeno possiamo sperarlo.

Silvia Treves

Fonte: Internazionale n. 1501, 3 marzo 2023

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