Idee per scrivere Solarpunk
Questa rubrica raccoglie idee da riviste e pubblicazioni scientifiche, un archivio a disposizione di chi vuole scrivere letteratura solarpunk, ma anche semi per chi ama la lettura e per chiunque si interessi a ciò che può cambiare in meglio il nostro futuro.
di Silvia Treves
Molti ambienti naturali sono in pessime condizioni. Occorre andare oltre la protezione di specie particolari e ripristinare le interazioni che mantengono sani e funzionanti interi ecosistemi.
I progetti di rewilding, cioè di reintroduzione di specie animali e vegetali negli ambienti biologicamente impoveriti mostrano, però, una marcata preferenza degli umani per i vertebrati, soprattutto uccelli e mammiferi.
Eppure, gli invertebrati – insetti, vermi, ragni ecc. – costituiscono il 97% della vita animale e guidano processi chiave come l’impollinazione e il ciclo dei nutrienti. I progetti per reintrodurli, purtroppo, sono appena il 3% del totale.
Le specie di invertebrati stanno diminuendo a ritmi scioccanti in tutto il mondo, soprattutto a causa del cambiamento climatico. Un gruppo di ricercatori australiani si è concentrato sui mesoinvertebrati (lunghi meno di 5 mm) che comprendono principalmente acari, zecche, formiche, scarafaggi e collemboli (piccoli artropodi privi di ali) e ha studiato tecniche per aiutarli a ricolonizzare aree impoverite, come i terreni da pascolo arricchiti di vegetazione che, però, contengono una biodiversità di invertebrati minore del previsto.
Il loro progetto è stato lo spostamento della lettiera e delle circa trecento specie di invertebrati che la abitano da aree ricche di biodiversità, come quelle dei parchi nazionali, ad aree degradate.
I coleotteri si sono mostrati maggiormente in grado di sopravvivere e prosperare nel loro nuovo habitat, molto più secco di quello di partenza. E gli scarafaggi si sono comportati particolarmente bene.
Perché proprio loro? I coleotteri sono piccole creature con esoscheletri robusti, che li proteggono dal rischio di disidratazione. In effetti, già sette mesi dopo il trasferimento, il numero di coleotteri nei nuovi siti ha raggiunto livelli simili a quelli dei parchi nazionali incontaminati da cui erano partiti.
Al contrario, i poveri collemboli, componente massiccia della lettiera dei parchi, hanno un corpo morbido che si disidrata facilmente, e muoiono in maggior numero nello spostamento.
Nonostante alcune difficoltà, la tecnica dello spostamento della lettiera si è rivelata abbastanza semplice ed economica e, introducendo più specie contemporaneamente, può portare a un aumento soddisfacente della biodiversità in poco tempo.
Intanto gli studi in proposito continuano, nella speranza che sensibilizzare gli umani sull’importanza degli invertebrati possa promuovere un modo diverso e più “inclusivo” di immaginare queste piccole e fondamentali creature.
Silvia Treves
Fonte : The Conversation, 23 novembre 2022
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