di Franco Ricciardiello
Léonora Miano, Rouge impératrice, Grasset 2019
Negli anni 2020 l’Europa, disunita e logorata dall’accoglienza di migranti da tutto il mondo, è crollata.
Un secolo dopo l’Africa unificata, sviluppata e prospera, è diventata Katiopa. Questo nuovo mondo, perfetto e ideale, o preteso tale, concilia tradizione e modernità, ecologia e tecnologia: abitazioni bioclimatiche, pareti vegetali, lampada a gravità, trasporti pubblici, dirigibili, treno transcontinentale a alta velocità, auto a idrogeno, droni, biciclette elettriche, occhiali a realtà aumentata, robot, computer portatili, messaggistica criptata, convivono con l’etica tradizionale, rituali di iniziazione, poligamia, antiche divinità, circoncisione, misteri, spiriti dei morti.
La sua potenza attrae migranti europei in fuga dal Disastro: una minoranza non assimilata e poco considerata, che nella migliore delle ipotesi rischia l’espulsione.
Un giorno, in occasione della festa di San Kura, il capodanno del 6361 (secondo il nostro calendario, maggio 2124), in un vecchio quartiere di Mbanza, capitale di Katiopa, il presidente Ilunga incontra lo sguardo di Boya, la donna-fiore o donna rossa, insegnante universitaria, e ne fa, contro la sua volontà, la propria amante.
Dopo la “prima notte”, Boya chiede quaranta giorni di separazione per provare la forza del loro amore e la possibilità di un destino comune. Durante questo periodo, Boya gode di una libertà totale.
Quando al termine di riuniscono, la loro intesa è ancora migliore. Ilunga la invita a un viaggio speciale, a piedi scalzi: grazie a un talismano attraverso un passaggio misterioso fino all’altra sponda del fiume, o in un altro mondo, dove incontrano la madre e il padre del presidente, ciò che non è contenuto nella sua biografia ufficiale.
Questa è solo la situazione di partenza di una storia di oltre 600 pagine che rovescia gli stereotipi sull’immigrazione.
“Eleganza naturale”, “donna-fiamma”, “capelli rossi”, “notevole chiarezza rossa”, “pelle di rame grezzo”, la donna rossa è davvero la protagonista di questa storia d’amore abbinata a un’utopia politica: è l’essenza stessa di Katiopa, “una terra femminile per i suoi valori, per la sua sensibilità”. Come in tutte le storie d’amore, sappiamo che questi due personaggi, in un modo o nell’altro, formeranno una coppia: il sogno premonitore di Ilunga, fin dalle prime pagine del romanzo, annuncia sia il trionfo di questo amore sia l’inizio di una nazione arcobaleno.
Christiane Chaulet Achour su Diacritik
Franco Ricciardiello
Scrittrice di lingua francese, Léonora Miano è nata a Douala in Camerun nel 1973 e vive a Parigi. L e sue tematiche sono incentrate intorno alla condizione della donna in Africa e alle difficoltà di queste nella società. Nel 2012 la nota giornalista sudafricana Zukiswa Wanner l’ha classificata al primo posto tra le scrittrici africane. Due suoi romanzi sono stati tradotti in italiano e pubblicati da Epoché nel 2007 e 2008.
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