di Franco Ricciardiello
Becky Chambers, A psalm for the wild built, Tor.com 2021
Nel 2018 l’editore Tor.com, che ha notato la nascita e l’impetuoso sviluppo del solarpunk, firma un contratto con la scrittrice Becky Chambers per una mini-serie di due romanzi brevi che appartengano al genere. A quel tempo, l’autrice è relativamente poco conosciuta, ma quando il primo dei due testi appare, nel 2021, ha già vinto il premio Hugo con i quattro volumi della serie dei Viandanti (Wayfarers).
La storia è ambientata su una luna, Panga, dove secoli fa i robot presero coscienza di sé e abbandonarono gli esseri umani: partirono tutti insieme e scomparvero per sempre nella foresta. Oggi la loro esistenza è poco più di un mito in un mondo che sta abbandonando progressivamente alcune tecnologie, per tornare a uno stato più naturale.
Il protagonista è Fratello Dex, un Monaco del Tè che percorre tutta Panga, creando miscele adatte alla personalità degli abitanti dei villaggi e delle città che incontra sul suo cammino. Un giorno, per uscire dalla routine quotidiana, Dex decide di attraversare la foresta, e qui incontra un robot di nome Splendid Speckled Mosscap (”splendido muschio maculato”).
Dex, come tutti gli esseri umani, era convinto che l’intelligenza artificiale fosse solo un mito. Il robot gli è venuto incontro per assolvere a un’antica promessa; accompagna Dex nel suo vagare perché ha deciso di non tornare tra i suoi fino a che non troverà risposta soddisfacente a una domanda che già ha posto al monaco: “Di cosa ha bisogno la gente?”.
La nuova serie di Becky Chambers si chiede: in un mondo in cui alle persone non manca nulla, che senso ha avere di più?
(dalla quarta di copertina dell’edizione francese, “Un psaume pour les recyclés sauvage”s, ed. L’Atalante
A psalm for the wild built ha vinto il premio Hugo 2021 nella sua categoria (novella). Becky Chambers ha già pubblicato il volume successivo di questa serie, “Monk and Robot”: A prayer for the Crown-Shy (2022).
Franco Ricciardiello
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