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Alessandra Viola, Flower Power, pp. 176 € 16,50(cartaceo) € 9,90 (ebook), Einaudi 2020

Negli ultimi 150 anni la concentrazione di CO2 è aumentata di oltre il 40% passando da 280 ppm a 424 ppm nel maggio 2023. Un’ottima qualità dell’aria dovrebbe assestarsi a circa 200/240 ppm.
Per avere qualche info in merito al metodo di stima della concentrazione di anidride carbonica dei secoli passati suggerisco di dare un’occhiata al sito della Società Meteorologica Italiana.  

Ogni ppm di CO2 in atmosfera rappresenta circa 7,82 × 1012 kg di diossido di carbonio. Moltiplicando questo numero con il numero di ppm totali si ottiene 3,21 × 1015 kg, che è il peso complessivo della CO2 presente nell’atmosfera terrestre[1].

 Anche se la capacità di assorbimento del carbonio può variare notevolmente, si può considerare che un albero immagazzina circa 167 kg di CO2 all’anno. – Chi è più bravə di me potrà farsi due conti spannometrici con i dati forniti sopra. –

Mille miliardi di nuovi alberi entro il 2050 è una delle tante proposte per ridurre la CO2  in atmosfera.

Progetti di stoccaggio di COsi possono leggere nel sito del cagnolone teratogenizzato.

Infine, una domanda sorge spontanea: perché gli umani sono importanti per gli alberi e per i vegetali? E loro perché sono importanti per noi? Dai, è facilissimo rispondere. Basta essere sinceri, onesti e brutali. Molto brutali.
Le risposte sono immediate. Non siamo importanti per gli alberi ma loro sono fondamentali per noi.

Ho recuperato e snocciolato un po’ di dati a caso, o a casaccio, magari opinabili, scaturiti dalla curiosità e dalle riflessioni nate durante la lettura di un saggio: Flower Power, scritto da Alessandra Viola. – potete leggere e ascoltare l’intervista a Viola sul sito. –  

Ecco l’indice:

  • Introduzione
  • I diritti: un’idea che si evolve
  • Cos’è una pianta
  • I diritti della natura
  • I diritti, perché?
  • Una dichiarazione dei diritti delle piante
  • Domande frequenti
  • Conclusioni
  • Ringraziamenti
  • Appendice

I primi tre capitoli inquadrano e introducono la questione in modo divulgativo e accattivante.

I capitoli relativi ai diritti, sebbene mediati dallo stesso lessico dei primi, impongono a3 lettor3 uno sforzo notevole di immedesimazione e di trascendenza di tutti i meccanismi mentali acquisiti in un paio di millenni di antropocentrismo e in più di due secoli di capitalismo industriale.

Domande frequenti alleggerisce il carico mentale e risponde a vari interrogativi, a mio parere pretestuosi, che possono scaturire dalla lettura dei tre capitoli precedenti.

Conclusioni tira le fila di quanto esposto e traghetta 3 lettor3 nell’appendice – mai termine fu meno appropriato -, due pagine manifesto/dichiarazione/urlo scaturite dall’immaginazione e dall’esperienza di Viola, relegate nelle ultime due facciate del saggio quasi che non vengano lette e che non possano svelare l’impeto attivista a stento trattenuto durante il resto dell’opera.  
L’appendice, vi assicuro per il caso specifico, è una visione  ardita e una dichiarazione d’amore verso l’olobionte incarnato nel pianeta Terra.
Se siete riuscit3 a seguire l’autrice durante i capitoli sui diritti, nell’appendice troverete la degna conclusione dell’opera, ricca di immaginazione e speranza.

Vale comunque la pena di leggere il libro, qualsiasi impressione se ne possa trarre o si pensa di poterne trarre.

Facciamo un gioco finale: sapete qual è l’essere vivente più grande e più pesante al mondo? No, non è una sequoia, ma è comunque un organismo vegetale.

Se leggerete il saggio scoprirete a Chi mi riferisco.

Buona lettura.

Romina Braggion

Note

  1. [1] Fonte Wikipedia
ALESSANDRA VIOLA
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