di Marco Melis
Michele Morgante, I semi del futuro. Dieci lezioni di genetica delle piante, Il Mulino, 2020, €15,00
OGM e manipolazione genetica dividono l’opinione pubblica, eppure i grandi progressi in agricoltura si devono alla modificazione del patrimonio genetico delle piante. Un processo cominciato molti millenni fa, con la nascita dell’agricoltura stessa e la trasformazione di specie selvatiche in piante addomesticate. Perché allora il progresso tecnologico in questo campo è sotto accusa in nome della tradizione e del passato? Queste dieci lezioni ci aiutano a guardare oltre, spiegandoci come nuove tecnologie, quali l’editing genetico, possano consentire di produrre piante capaci di utilizzare al meglio i fattori ambientali – in particolare acqua e fertilizzanti – e ottenere un’agricoltura più «biologica». È forse questa la strada per affrontare cambiamenti climatici, sovrappopolazione, sfruttamento del territorio e aumento del fabbisogno alimentare.
Michele Morgante insegna Genetica all’Università di Udine. Come ricercatore capo presso il DuPont Genomics Research ha diretto un progetto per lo studio del genoma di mais, che ha dato un apporto fondamentale a tecnologie oggi usate nella genomica vegetale. È stato presidente della Società Italiana di Genetica Agraria ed è socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Nel 2005 ha ricevuto la medaglia per le Scienze Fisiche e Naturali dell’Accademia delle Scienze.
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