di Antonio Ippolito
Samuel R. Delany, AL SERVIZIO DI UNO STRANO POTERE (Driftglass, 1971), Robot n. 35, Armenia Editore 1979
Lo stile lirico di Delany, la sua attenzione alle sfumature di luce e ombra e soprattutto ai colori, reali e mentali, la sua ossessione manieristica per i dettagli possono risultare snervanti per gli appassionati di fantascienza “dura”. E non è facile (per i medesimi) accettare l’insistenza sulle deformazioni di corpi, le mutazioni della sessualità, i contorti equilibri psichici imposti alla maggior parte dei protagonisti di queste storie.
Ogni pagina trasuda letteratura e, tra le righe, omosessualità (il tema della razza c’è, ma appare a Delany un fattore di diversità secondario), ma sarebbe un errore grave pensare che ciò restringa l’importanza di Delany a determinati temi: l’approccio letterario serve a esplorare l’aspetto umano di società futuribili; l’omosessualità è solo il caso particolare di una generale condizione umana, che richiede all’individuo adattamento e trasformazione.
Ecco una carrellata dei temi di queste storie.
Il buco tra le stelle
Su un pianeta dove il sole emette radiazioni pericolose, un bambino gioca con un terrario, e scopre che certi animali, pur di liberarsi, sono disposti a uscire e morire per l’esposizione. L’umanità ha scoperto che il viaggio interstellare è possibile, ma porta i piloti alla follia: solo una minoranza di eletti, subito divenuta minoranza privilegiata e odiata al tempo stesso, può uscire dal proprio sistema planetario; ma quando questi cercheranno di andare oltre la galassia stessa, si accorgeranno a loro volta che..
Questa novella non ottenne premi Hugo e Nebula come altri racconti della raccolta, ma li avrebbe senz’altro meritati, per la ricchezza di temi e personaggi. Biologia aliena della più follemente esotica che abbia mai letto; i dolori di una giovane telepatica; sense of wonder a volontà (come dimenticare il misterioso essere che è «come una stella, vivo e morto allo stesso tempo, e canta»?); i personaggi che chiacchierano sul senso della vita seduti sull’orlo del Buco tra le Stelle, le galassie che ruotano tra i loro piedi spenzolanti, mentre il «vento del mondo» ulula intorno? Siamo in un altro mondo (anzi: in un’altra galassia!) rispetto alla letteratura tradizionale, ma al lettore italiano può persino venire in mente il Meriggiare pallido e assorto di Montale: ogni creatura ha il suo muro, irto di cocci di bottiglia, che la rinchiude.
Cane in una rete di pescatore
Durante la sua permanenza in Grecia, Delany conobbe la tragica profondità del folklore greco, anche se ormai lontano dai miti che abbiamo studiato a scuola. Questa non è la Grecia delle vacanze, e il racconto non è fantascienza, ma riecheggia il teatro antico.
«Lei scosse velocemente la testa, ma i suoi occhi cominciarono a sfrecciare intorno e lungo il corpo di lui. La luce che riusciva a superare la sua anca sinistra colorava d’oro il lato destro del viso e il corpo di lei. La nudità, semplice corollario delle circostanze un momento prima, era d’improvviso qualcosa di potente intorno a lui, glorioso intorno a lei. Lui si chinò, piegandosi su di lei finché un ginocchio le sfregò contro il braccio umido, e il suo volto attento fu oscurato dall’ombra del volto di lui. Le prese il collo tra le mani, mentre lei reclinava il capo, e le toccò l’orecchio con labbra e denti insieme».
Corona
Ancora, i dolori esistenziali di una bambina telepate, la dura vita di un disadattato; ma questa storia è ritmica e appassionata come una ballata rock (la Corona del titolo, per esempio).
Sì, e Gomorra
Un abbozzo di strane abitudini sessuali indotte negli spaziali dalla vita nel cosmo, e dei loro rapporti con i terrestri. Un esercizio di stile. Premio Nebula.
Vetro levigato dal mare
Lacerante racconto di un futuro di uomini-pesce; riti di passaggio; paternità negata; il vivere di ricordi; e una sirena.
«Era nebbioso quella mattina, e il sole diffuso sull’acqua smuoveva la foschia con un mestolo di ottone. Zoppicai fino alla sommità delle rocce, guardai in basso attraverso le alte erbe nello spumeggiante fiordo dove lei giaceva, e sbattei gli occhi. Lei si alzò a sedere, le lunghe branchie le si chiudevano lungo il collo e le fessure secondarie della schiena appena visibili alle punte per via dei folti capelli, rame bagnato e arricciato, che vi ricadevano sopra. Mi vide. “E allora, cosa fai qui?” strinse gli occhi azzurri. “Cerco vetro levigato dal mare”».
Al servizio di uno strano potere
“Marginali” contro il progresso; il tema è: che cos’è davvero la libertà? Angeli, demoni, mostri Gila e molti giochi di parole in questa solida, appassionante storia di conflitti di caratteri. Dedicata a Roger Zelazny.
Gabbia di Ottone
Una storia alla Poe, di delitto, castigo e rimorso. Una vendetta insensata come quella del Barile di Amontillado porta il colpevole a una segreta più terribile di quella del Pozzo e il pendolo: infligge pena alla mente, ma lascia il corpo intatto. Ma il vero carcere senza uscita è il rimorso. La storia oscilla tra due luoghi dell’anima: Ottone, pianeta-carcere da incubo, e Venezia, il cui secolare e ambiguo fascino Delany mostra di conoscere davvero bene.
High Weir
A mio parere l’unica storia non eccezionale della raccolta: una classica esplorazione marziana, rinnovata dai temi di linguistica e comunicazione cari a Delany (vedi Babel-17), che portano il protagonista a un’alienazione ballardiana.
Il tempo considerato un’elica di pietre semi-preziose
La brillante ascesa di un ladro e truffatore interplanetario, ritmata dai cambi della Parola, sempre una pietra semi-preziosa. Brillante e innovativo per linguaggio e temi: è anche un prontuario di sociologia del futuro… Premio Hugo.
La notte e gli amori di Joe Dicostanzo
Un divertissement umoristico, quasi farsesco, che costituisce una gradita anti-climax dopo l’intensità del racconto precedente.
Menzione speciale per Giuseppe Festino, autore della copertina italiana, uno degli illustratori di fantascienza più noti degli anni Settanta: la sua forza sono i morbidi bianco e nero, ma questa copertina dai colori liquidi rende bene il mistero delle profondità.
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