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Franco Ricciardiello

Continuiamo le segnalazioni di libri a tema, che d’ora in poi diventeranno un appuntamento fisso; la volta precedente abbiamo parlato di saggistica, questa volta di fiction. E iniziamo con un pezzo da 90, uno tra i primi, veri romanzi che hanno anticipato i temi, le atmosfere e le preoccupazioni del solarpunk.

Kim Stanley Robinson, Pacific Edge (1990), Orb Books 1995

L’ultima opera della trilogia detta “delle Tre Californie” è anche l’unica non tradotta e pubblicata in Italia: non stupisce, considerata l’idea di fantascienza che prevale dalle nostre parti. I due volumi precedenti, La costa dei barbari (1984) e Costa delle Palme (1988) sono apparsi per la casa editrice Interno Giallo negli anni Novanta. Pacific Edge è un romanzo ambientato nel futuro prossimo in una California convertita in un’utopia ecologica. I personaggi sono giovani che vivono nella cittadina di El Modena, nella contea di Orange, e il conflitto che sottende la trama ruota intorno all’insediamento di un complesso industriale-commerciale in una porzione di territorio che potrebbe compromettere la gestione delle acque.

I protagonisti sono il trentenne Kevin Claiborne, consigliere comunale del partito verde, la sua fidanzata Ramona Sanchez, biologa e insegnante, e l’ex fidanzato di quest’ultima, Alfredo Blair, di recente eletto sindaco di El Modena per il partito neo-federalista. Ambiente, sostenibilità, democrazia si intrecciano in quella che è anche una storia d’amore e di sconfitta, nonché di impotenza del volontariato locale contro la penetrazione di una soverchiante organizzazione economica.

Ambientazione straordinaria, grande presenza di sentimenti, profondità delle questioni politiche sono la caratteristica di questo romanzo solare ma amaro, dal quale estraiamo una definizione suggestiva e dinamica di Utopia, che potrebbe anche essere la parola d’ordine del Solarpunk:

Utopia è il processo per creare un mondo migliore, un nome per la strada che la storia può imboccare, un processo dinamico, tumultuoso, agonizzante, senza fine. Lotta per sempre.

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Vandana Singh, Entanglement (Entanglement, da AA.VV., Hieroglyph: stories and visions for a better future, 2015),  traduzione di Emanuele Boccianti, Future Fiction 2017, cartaceo € 8,99, eBook € 3,99, ISBN 9781973322580

L’associazione culturale Future Fiction si definisce “un progetto multiculturale indipendente che si propone di dare voce a storie provenienti dal futuro dell’umanità”; al momento, ha pubblicato un nutrito catalogo di opere, talvolta in edizione bilingue come questo racconto lungo della scrittrice indiana Vandana Singh, di autori e autrici provenienti da tutto il mondo anziché dai consueti paesi di riferimento dei lettori di fantascienza. Entanglement, che fino dal titolo usa una metafora della meccanica quantistica per spiegare l’interdipendenza reciproca tra il pianeta Terra e i suoi abitanti, animali o vegetali, è apparso in origine nell’antologia del progetto Hieroglyph, fondato dallo scrittore statunitense Neal Stephenson, punto di riferimento per la nuova “fantascienza ottimista” nella cui corrente si può identificare il Solarpunk.

Questo racconto lungo ha una struttura originale che cerca di trascinare il lettore in un’immersione totale: è una macchina di storie che si muove intorno al globo per raccontare la lotta contro il cambiamento climatico — dal Mar glaciale artico all’Amazzonia, dall’Indostan al Texas dove si pratica il fracking. Lo stratagemma narrativo del racconto è il progetto Milioni di Occhi, una rete che collega le persone comuni nella loro azione, fornendo ispirazione ideologica e supporto.

Questo è l’incipit:

…Sbattendo le ali…

…volò dritta da lei. Irene si abbassò, distogliendo lo sguardo. Il mondo intero era in disfacimento: ovunque volavano detriti e si udiva il ruggito del vento. Qualcosa di morbido e appuntito le piombò nello stomaco; guardò in alto e vide il mostro che saliva infilandosi tra le nuvole, un genio della distruzione, e allora urlò: “Scappa! Scappa! Trova un terreno più basso! Più basso!”

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Romina Braggion, La Compagnia perfetta, Futuro Presente n. 30, Delos Digital 2020, eBook € 1,99, ISBN: 9788825411355

Di poco successivo a quella che può essere considerata la prima opera solarpunk italiana, il ciclo I camminatori di Francesco Verso, questo racconto lungo di Romina Braggion, per ora pubblicato solo in versione eBook, contempla diversi temi caratteristici del genere: l’importanza dell’ambientazione locale, minimalista in un certo senso, con perfezione dei riferimenti geografici; la doppia dialettica natura/tecnologia e comunità locale/organizzazione sociale; infine, uno dei temi più cari all’autrice, i rapporti interpersonali e la struttura familiare. Tutto ciò fornisce la solida base per una trama decisamente tesa, con colpi di scena e un contrasto tra le volontà dei personaggi che dimostra incontrovertibilmente come anche la fantascienza dichiaratamente ottimista si possa reggere in piedi su un robusto conflitto narrativo. Inoltre, il racconto è una vera girandola di invenzioni futuribili che potrebbero costituire una miniera d’ispirazione per ingegneri e designer del futuro. Un autentico manifesto sono infine quella sorta di “nuovi comandamenti” morali che Braggion presenta subito al lettore:

Riproduciti, non uccidere, non attaccare, non sprecare, non desiderare il superfluo, vivi in armonia con la Terra, vivi in armonia con l’umanità, vivi in armonia con te stesso, aiuta il tuo prossimo, condividi.

Un racconto che diventerà un riferimento nell’estetica solarpunk italiana.

Immagine in evidenza: © Alexandre Martin, Lione (Francia)
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