In una trasmissione dalle stelle, l’amara testimonianza della catastrofe ecologica sul pianeta Anthea

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La laguna a nord di Venezia è sotto il livello del mare a causa dello scioglimento dei ghiacci artici, protetta soltanto da un sistema di gigantesche dighe. Lucio Aldani deve convincere gli abitanti delle isole a trasferirsi sulla terraferma, perché la zona sarà abbandonata alle acque, in attesa di un metodo per raffreddare la temperatura globale del pianeta. Ma le isole sono abitate dai rousseau, persone che hanno rinunciato alle grandi città per tornare a contatto con la terra, e che non hanno intenzione di andarsene: è infatti nella laguna che riescono a ricevere messaggi dal lontano mondo di Anthea, una civiltà extraterrestre estinta ormai da anni a causa di una catastrofe ecologica planetaria. Negli ultimi giorni di vita, gli antheani hanno affidato a trasmissioni interstellari un tragico monito contro l’inquinamento e la distruzione dell’ambiente. Prima di Aldani un’altra inviata, Naima, è giunta per far rispettare le decisioni dal parlamento, ma ha finito per immedesimarsi nel punto di vista dei rousseau, suggestionata dalle struggenti immagini di antheani ormai morti da tempo, che continuano a raggiungere la Terra dallo spazio profondo come fantasmi di vite bruciate..

Controllo del clima, democrazia, rapporto con il territorio in un racconto lungo di Franco Ricciardiello
The fifteenth issue of Atlantis is DISTANT SUN, BRINY MOON, a novelette by Franco Ricciardiello

In a message from the stars, the bitter testimony of an ecological catastrophe from the planet Anthea

The northern lagoon of Venice is below sea level, due to the melting of the Arctic ice, and protected only by a system of gigantic dams. Lucio Aldani must convince the inhabitants of the islands to move to the mainland, because the area will be abandoned to the waters, waiting for a method to cool the global temperature. But the islands are inhabited by the Rousseaus, people who have given up the big cities to return to contact with the earth, and who have no intention of leaving: it is in fact in the lagoon that they are able to receive messages from the distant world of Anthea, an extraterrestrial civilization extinct years ago, due to an ecological catastrophe. In the last days of life, the antheans have entrusted interstellar transmissions with a tragic warning against pollution and the destruction of the environment. Before Aldani, another correspondent, Naima, came to enforce the decisions of the Parliament, but ended up identifying with the Rousseaus’ point of view, influenced by the poignant images of long-dead antheans, who continue to reach Earth from the deep space like ghosts of burnt lives.

Climate control, democracy, relationship with the territory in a novelette by Franco Ricciardiello
Le quinzième numéro d’Atlantis est soleil lointain, lune de sel un roman court par Franco Ricciardiello

Dans une émission venue des étoiles, l’amer témoignage de la catastrophe écologique de la planète Anthéa!

La lagune au nord de Venise est en dessous du niveau de la mer, en raison de la fonte des glaces arctiques, protégée uniquement par un système de gigantesques barrages. Lucio Aldani doit convaincre les habitants des îles de se déplacer vers le continent, car la zone sera abandonnée aux eaux, en attendant une méthode pour refroidir la température globale de la planète. Mais les îles sont habitées par les rousseaus, des gens qui ont abandonné les grandes villes pour reprendre contact avec la terre, et qui n’ont pas l’intention de partir: c’est en effet dans la lagune qu’ils peuvent recevoir des messages du lointain monde d’Anthéa, une civilisation extraterrestre éteinte depuis des années en raison d’une catastrophe écologique planétaire. Dans les derniers jours de la vie, les anthéens ont confié aux transmissions interstellaires un avertissement tragique contre la pollution et la destruction de l’environnement. Avant Aldani, une autre correspondante, Naima, est venue faire appliquer les décisions du Parlement, mais a fini par s’identifier au point de vue des rousseaus, influencé par les images poignantes d’anthéens morts depuis longtemps, qui continuent d’atteindre la Terre depuis l’espace lointain comme des fantômes de vies brûlées.

Maîtrise du climat, démocratie, rapport au territoire dans une histoire de Franco Ricciardiello
El número quince de atlantis es SOL LEJANO, LUNA DE SAL, una novela corta de Franco Ricciardiello

En una transmisión desde las estrellas, el amargo testimonio de la catástrofe ecológica del planeta Anthea

La laguna norte de Venecia se encuentra bajo el nivel del mar, debido al retroceso de los graciares del Ártico, protegida únicamente por un sistema de presas gigantes. Lucio Aldani debe convencer a los habitantes de las islas para que se trasladen a tierra firme, pues la zona quedará abandonada a las aguas, a la espera de un método para enfriar la temperatura global del planeta. Pero las islas están habitadas por los rousseaus, gente que ha renunciado a las grandes ciudades para volver al contacto con la tierra, y que no tiene intención de irse: de hecho, es en la laguna donde pueden recibir mensajes del lejano mundo de Anthea, una civilización extraterrestre extinta desde hace años debido a una catástrofe ecológica planetaria. En los últimos días de vida, los anteanos han confiado a las transmisiones interestelares una trágica advertencia contra la contaminación y la destrucción del medio ambiente. Antes de Aldani, otra agente, Naima, vino a hacer cumplir las decisiones del Parlamento, pero terminó identificándose con el punto de vista de los rousseaus, influido por las conmovedoras imágenes de antheans muertos hace mucho tiempo, que continúan llegando a la Tierra desde el espacio profundo como fantasmas. de vidas quemadas.

Climatización, democracia, relación con el territorio en un relato de Franco Ricciardiello
L’autore

Franco Ricciardiello pubblica dal 1980; e ha partecipato come protagonista al boom dell’editoria di fantascienza autoprodotta degli anni Ottanta, nelle redazioni di The Dark Side e Intercom.

Ha vinto il Premio Urania nel 1998 con “Ai margini del caos”, pubblicato anche in Francia; si è dedicato anche al thriller e alla letteratura poliziesca, vincendo nel 2005 il premio Gran Giallo Città di Cattolica/Il giallo Mondadori per i racconti.
Ha insegnato per quasi venti anni Scrittura creativa a Biella, Vercelli e Genova; ha anche collaborato all’enciclopedia a dispense “Scrivere” Bompiani con una serie di schede su celebri opere della letteratura mondiale e come autore del volume dedicato allo stile letterario.

Collaboratore di Pulp Libri, è autore di oltre ottanta racconti su riviste e antologie, di noveromanzi, quattro volumi di letteratura e di viaggio e, insieme a Giulia Abbate, del “Manuale di scrittura di fantascienza”.


L’incipit

Al momento di scendere dal treno al capolinea della ferrovia Ett nel resecentrum di Venezia, Lucio Aldani cominciò a sospettare che quella missione, che i suoi superiori gli avevano prospettato come poco più di una rilassante vacanza in una delle terre selvagge restituite di recente al biosistema, si sarebbe rivelata la più difficile della sua carriera.
Il presentimento lo aveva colto pochi minuti prima, sprofondato nel sedile di schiuma della carrozza passeggeri, progettato per assorbire l’accelerazione Ett. Sospeso sulla porta del corridoio, dalla parte di testa, c’era un grande schermo retrattile con il consueto, interminabile flusso di immagini da Anthea che da anni scandiva il ritmo della vita degli abitanti della Terra.
Il tragitto in Ett tra Torino e Venezia durava poco più di dieci minuti, senza fermate intermedie; era inutile dedicarsi al panorama, perché dopo una repentina accelerazione iniziale il treno proseguiva a 7000 km/h, trasformando il paesaggio in strisce di colore che scorrevano via nell’angolo degli occhi. Non molti passeggeri quindi mantenevano trasparente il vetro accanto al sedile, preferendo un brunito anonimo a quella dimostrazione di velocità da vertigine.
Nel sedile accanto a Aldani, una ragazzina con la giacca di una squadra di skateball fissava le immagini sullo schermo con le labbra appena dischiuse. Notò una commozione indefinibile nei suoi occhi, come se quegli umanoidi che camminavano con pena evidente nel deserto bianco di Anthea fossero una presenza reale nella sua vita, e non l’ombra di gente morta da secoli sul pianeta di un sole lontano.
Anche Aldani si lasciò andare per qualche attimo al sortilegio di un altro mondo, che considerava leggermente tossico perché ogni volta sentiva svuotarsi la mente.
Un gruppo non troppo numeroso di umanoidi camminava in quello che sembrava uno stagno sabbioso, in un paesaggio totalmente privo di vegetazione; la scena era forse ripresa dall’equivalente antheano di un drone, perché la prospettiva era leggermente sopraelevata: gli schizzi d’acqua fangosa sollevati dalle calzature bianche, come ogni cosa che indossavano per difendersi dalla radiazione del loro sole, erano di un ruggine  malsano. Come spesso capitava, le immagini erano senza audio, forse per risparmiare l’energia necessaria alla trasmissione interstellare.
Solamente quando il treno iniziò a decelerare in vista dell’arrivo, la ragazzina del sedile accanto sembrò scuotersi dall’incantesimo e si voltò verso Aldani.
– Non posso farci nulla – disse con un sorriso di scusa, perché aveva le lacrime affacciate alle palpebre. – Mia madre dice che dovrei indirizzare la mia emotività verso chi soffre qui e ora, in Guinea, in Messico, a Sumatra, e non a umanoidi responsabili della fine del loro mondo.

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