di Silvia Treves
Franco Ricciardiello, Sole distante Luna di sale, Delos Digital 2022
Il racconto di Ricciardiello si svolge in una Venezia futura distante da noi una sessantina d’anni. A lungo difesa dall’innalzamento del livello del mare sbarrando le tre bocche di porto che la collegano all’Adriatico, la laguna è prossima a un cambiamento epocale. Il Parlamento europeo e il governo regionale delle Tre Venezie hanno, infatti, deciso di non contrastare più la natura: solo Venezia e le isole-museo verranno preservate, il resto della laguna verrà sommerso com’è accaduto alle coste di tutti i continenti.
La scelta è fortemente contrastata dai rousseau, una comunità di qualche migliaio di persone – pescatori, agricoltori, naturisti e artisti – legatissima all’ecosistema delle isole condannate, che rifiuta l’interesse generale interspecie e difende il proprio diritto, come spiega Eleni Kiš, “la più ostinata tra i rousseau radicali”:
Il diritto di una minoranza di vivere secondo la propria etica, che è la base della democrazia.
Il protagonista del racconto, Lucio Aldani, viene inviato a Venezia dalla minoranza parlamentare, per verificare che i rousseau abbiano davvero accettato l’inevitabile, come sostiene la Magistratura alle acque. Si troverà di fronte una situazione molto più complessa del previsto e una resistenza non soltanto politica che sconfina, apparentemente, nell’irrazionale.
Al di là del tema intrigante dei diritti e della democrazia, Sole distante, luna di sale offre a chi legge lo sfondo indimenticabile degli antichi palazzi di Venezia e della sua laguna, immobile ma prossima al mutamento, il viaggio di Aldani da Torino con un treno ad altissima velocità e i suoi spostamenti in hovercraft tra le piccole isole in pericolo:
Un mondo in cui era impossibile distinguere il confine tra la terra e il mare, tra il cielo e la laguna…
La vicenda è ricca di dettagli dovuti alla passione dell’autore per l’arte, e presenta figure femminili enigmatiche come Eleni e come Naima, la collega di Lucio che sembra mettere in dubbio il suo approccio razionale al problema.
L’aspetto più inquietante e misterioso del racconto, però, è il monito giunto da un pianeta sperduto nelle profondità degli anni luce, inviato in passato da umanoidi vittime della catastrofe ecologica che essi stessi hanno provocato. Da vent’anni i terrestri ricevono immagini da quel popolo allo stremo. Trasmesse da innumerevoli schermi situati in tutto il mondo, esse sono ipnotiche e calamitano l’attenzione dei nostri discendenti, imponendo loro domande ineludibili. Che contengano anche qualche risposta?
Racconto lungo della collana Atlantis, edita da Delos Digital, Sole distante, luna di sale è una lettura intensa, che evoca una “testimonianza” proveniente da un futuro anteriore, da un passato che potrebbe essere il nostro futuro.
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