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Sarena Ulibarri (a cura di), Glass and Gardens: solarpunk summers, World Weaver Press, 2018, 292 pagg., $ 13,95 (€ 12,00 ca.)

Sarena Ulibarri è una scrittrice che vive in New Mexico (USA), responsabile della piccola casa editrice di qualità World Weaver Press che ha pubblicato diverse raccolte di racconti; quest’antologia dedicata alle estati solarpunk è la capostipite, e una delle primissime pubblicazioni di questo sottogenere nel mondo. Due cose saltano subito agli occhi, anche solo a leggere l’indice: la grande quantità di autori e autrici canadesi, rispetto agli statunitensi (me ce ne sono anche malesi, britanniche, italianə, australiane e dalla Finlandia) e la preponderanza assoluta di autrici: undici donne, quattro uomini più un “collettivo” composto da autori e autrici. Alcuni racconti sono molto didattici, più interessati a presentare un’idea di futuro sostenibile che a raccontare una storia, ma l’antologia nel suo insieme è una bella collezione di futuri generalmente ottimisti, quasi un campionario di ciò che può offrire il solarpunk.

Caught root” (radice rubata) di Julia K. Patt racconta due diversi modi di intendere la comunità solare, di “re-immaginare la civiltà”: la tecnologica Hillside e la rurale, artigianale New Ur. La prima si può definire un’economia del riciclo, la seconda del riutilizzo. L’autrice non dà un giudizio univoco su quale delle due sia preferibile, preferisce raccontare un primo incontro/scambio tra le due città.

The spider and the stars” (il ragno e le stelle) della scrittrice australiana DK Mok è la storia di una giovane appassionata di entomologia, figlia di produttori di proteine da insetti, che cerca di convincere tutti sull’utilità per gli esseri umani di studiare insetti modificati con tecnologia CRISPR, in una situazione di mancanza di gravità.

Riot of the wind and sun” (rivolta di vento e sole) della newyorchese Jennifer Lee Rossman è una storia ambientata nell’Outback australiano, dove la comunità di Coober Pedy si è trasferita a vivere sottoterra, nelle ex miniere di opali, anche a causa dei cambiamenti climatici. La protagonista cerca di attirare nella cittadina la famosa band Riot of the wind and sun.

Fyrewall” di Stefani Cox è ambientato in una città californiana che per proteggersi dal continuo sviluppo d’incendi ha creato una barriera energetica da qui dipende la propria esistenza.

Watch out, Red Crusher” (attento a te, Vandalo Rosso) dell’americana Shel Graves racconta una società che ha risolto i propri problemi energetici iniettando soluzioni di naniti sottopelle; come effetto collaterale, le emozioni degli abitanti vengono evidenziate dal colore della sfumatura luminosa che emanano: rosso per l’aggressività, verde per la tranquillità e via dicendo. Nella vicenda raccontata, l’escamotage servirà anche a prevenire uno stupro.

The call of the wold” (il richiamo delle colline) della canadese Holly Schofield è la storia di una venditrice itinerante che visita in bicicletta comunità agricole autonome nella parte occidentale del continente, fino ad arrivare a Henkel’s Wold che si regge su un principio scarsamente democratico. Un’altra canadese, Jerri Jerreat jerrijerreat.com, è autrice di “Camping with city boy” (in campeggio con ragazzi di città), che racconto l’escursione di alcuni ragazzi nella natura nei dintorni di Toronto.

A field of sapphires and sunshine” (un campo di zaffiri nel sole) scritto dalla malese Jaymee Goh, è tra i racconti più interessanti; è ambientato in un futuro in cui gli USA sono notevolmente impoveriti, e una parte importante della popolazione mondiale trascorre una vita itinerante su dirigibili ipertecnologici. La protagonista Alina, che studia in America dove le università sono molto più economiche, ritorna a casa in Malaysia dalla famiglia, e qui vive l’inizio di una storia d’amore.

È naturalmente emotivo d’orgoglio che il racconto più lungo, interessante e commentato venga dall’Italia: si tratta di “Midsummer Night’s Heist” (colpo di una notte di mezz’estate) a firma Commando Jugendstil e Tales from the EV Studio: entrambe le sigle comprendono più autori e autrici; il primo è un piccolo collettivo solarpunk milanese (a breve pubblicheremo un’intervista che hanno concesso a Giulia Abbate), il secondo è un gruppo di tre “nerd scientifici e storici” italiani che vivono all’estero. Il racconto si riferisce a un’azione di boicottaggio nonviolento che il Commando Jugendstil organizza ai danni di una manifestazione di estrema destra programmata contro lo ius soli. Durante la notte il commando mette in opera in piazza della Scala un’installazione olografica nel luogo dove dovrebbe tenersi il rally, che viene annullato.

The heavenly dreams of mechanical trees” (sogni celesti di alberi meccanici) di Wendy Nikel wendynikel.com è incentrato sulla crescita “guidata” di alberi per produrre materiali naturali.

New Siberia” del canadese Blake Jessop è l’unico racconto ambientato su un altro pianeta; racconta l’amicizia e la collaborazione (e anche qualcosa di più ambiguo)  tra una terreste, emigrata dopo la morte ecologica del mondo, e l’extraterrestre Amphisbaina, che appartiene alla razza rettile Naga, la quale ha accolto i nuovi arrivati in un’area non proprio ospitale.

Grover: Case #C09 920, The Most Dangerous Blend” (un caso per Grover: la miscela più pericolosa) è il racconto a trama gialla di un altro canadese, Edward Edmonds. “Amber waves” (onde d’ambra) di Sam S. Kepfield è ambientato in una fattoria ultratecnologica del futuro, e mostra le differenze nell’agricoltura rispetto a oggi.

Grove, give, repeat” (crescere, dare, ripetere) di Gregory Scheckler prende il titolo dal motto dell’Alpha Gamma Rho, la prima  fratellanza agricola nata all’università del Colorado: racconta di un allevamento domestico di polli in Wisconsin, dove stranamente gli abitanti possono permettersi complicati apparecchi elettronici ma non hanno soldi per comprare da mangiare.

Cable Town Delivery” (consegna a Cable Town) di M. Lopes da Silva (un’artista che vive a Los Angeles) è la storia di una libraia itinerante che capita in una città del futuro costruita sulle macerie di un precedente insediamento. “Women of White Water” (donne di White Water) della britannica Helen Kenwright è la storia di Berta, una telepate del futuro in grado di leggere la mente delle persone. Infine “Under the Northern lights” (sotto le luci del nord) di Charlotte M. Ray, dalla Finlandia, è una semplice storia d’amore.

Franco Ricciardiello
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