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Gli autori e le autrici parlano dei loro racconti presenti nell’antologia “Assalto al sole”.

Il racconto L’ora blu di Nino Martino parte da una tesi semplice: non è sufficiente la disponibilità di energia a basso costo coniugata con una connettività garantita a chiunque per fondare un’utopia. La scelta di un punto di vista “alieno” e una ambientazione quasi teatrale, in cui tutto va in scena agli occhi dello spettatore come su un palcoscenico dove si avvicendano i personaggi, non può che aggiungere un fascino particolare a una storia che ha un sapore rétro da età dell’oro della fantascienza sociologica.

Franco Ricciardiello, Introduzione a “Assalto al sole“, delos Digital

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«Anche in L’ora blu di Nino Martino si confrontano due modi di vivere che sono all’opposto, quello di Roberto e dei suoi amici ribelli e quelli di Sukhothai, la sua amante.
Il primo abita nella Città, ritagliata entro mura sorvegliate da droni e apparentemente invalicabili, mentre il secondo vive in una banlieue, fuori dalla Città, in zone periferiche.
Tra le due “entità” è in corso una sotterranea guerra tra coloro che godono di ampi privilegi e di coloro che, all’opposto, sopravvivono, anche se tra la Città e la banlieue c’è un continuo scambio di risorse fisiche e virtuali, un flusso di merci e dati guidato e controllato dall’immensa IA della Città.»

Carmine Treanni, Delos Science Fiction n. 220
sun-solarpunk

«L’ora blu è uno dei racconti più politici dell’antologia, in cui si confrontano e si scontrano due civiltà, appartenenti allo stesso mondo, eppure così diverse, un mondo in cui i diritti non sono dati per scontato, anche se la Città è la perfetta società Solarpunk»

Carmine Treanni, Delos Science Fiction n. 22
sun-solarpunk

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