Francesco Verso, “I CAMMINATORI VOL. 1 – I PULLDOGS”, 322 pagine, Future Fiction 2018, € 15,00 (cartaceo), € 3,99 (eBook)
Questo libro, primo di due volumi di Francesco Verso, è il primo (e sinora unico) romanzo di autore italiano esplicitamente pubblicato sotto l’etichetta “solarpunk”.
La trama è costruita secondo un’opposizione classica: accettazione dell’esistente/ribellione, o conformismo/indipendenza di pensiero. I tre protagonisti, i cui punti di vista si alternano nella trama, abitano a Roma, in un futuro prossimo caratterizzato da precarizzazione del lavoro e liberismo senza regole, e in un quadro di grave degrado delle abitudini alimentari.
Silvia Ruiz è una pulldog, cioè una conduttrice di risciò che trasporta gratuitamente passeggeri per le vie di Roma. Vive in una comunità di persone considerate marginali, che ha occupato il cavalcavia Ostiense nei pressi della Garbatella, dentro abitazioni costruite da loro, in completa autonomia dalla città che li circonda.
Il lavoratore precario Alan è vittima di un infortunio che lo lascia paralizzato dalla vita in giù: una condizione dalla quale riesce a uscire grazie all’ostinazione della madre e a un suo amico russo che è l’inventore di un particolare tipo di nanomacchine, o naniti, in grado di modificare il corpo umano fino al punto di recuperare l’uso degli arti inferiori. Una volta guarito, Alan rifiuta il sistema di sfruttamento della manodopera su cui si basa il liberismo-capitalismo ormai senza opposizione, e si unisce ai pulldogs, diventando una sorta di leader della comunità sul viadotto.
Infine, Nicolas Tomei è il rampollo di una famiglia arricchitasi con la creazione di profumi sintetici, i nanofume, prodotti con un principio di manipolazione molecolare molto vicino a quello dei naniti. In una società che ha sostituito quasi totalmente la pratica dell’alimentazione tramite cottura e elaborazione dei cibi, affidandosi a quello che oggi definiremmo “cibo spazzatura” o a integratori, si è diffusa una forma di condivisione sociale attraverso il consumo di profumi, essenze olfattive sempre più raffinate. Nicolas, figlio del principale imprenditore del settore, ha un’autentica crisi di coscienza quando rincontra per caso una sua compagna di giochi d’infanzia, Silvia Ruiz, e comincia a desiderare di uscire dalla spirale lavoro-insoddisfazione-bulimia che caratterizza la sua vita. Si rende conto che la sua volontà non è sufficiente, ma l’incontro lo spinge a avvicinarsi ai pulldogs nella speranza di procurarsi gli illegali naniti che possono trasformare il suo corpo eliminando il bisogno di consumare proteine per produrre energia.
Tuttavia, al di là degli effetti immediati delle nanomacchine sull’organismo umano, i protagonisti si accorgono di essere protagonisti di una vera e propria “mutazione logica” che sta liberando l’umanità dalla necessità di procurarsi energia tramite l’alimentazione: e a questa necessità è legato l’intero sistema economico di sfruttamento capitalista del lavoro. La rivoluzione dei naniti potrebbe quindi essere solo l’inizio di una nuova era nella quale il genere umano si svincola dalle catene della società organizzata, un’anticipazione della seconda parte del romanzo.
Con I Pulldogs Francesco Verso segna un’importante tappa nell’immaginario del nascente genere solarpunk.
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