La dea Sedna, che ha riportato alla vita la Groenlandia soffocata dal ghiaccio, infine sta morendo
Scaricalo qui: Sorelle della prateria, Delos Digital
La catastrofe climatica è un evento del passato. Le terre artiche sono adesso libere dai ghiacci e hanno un clima temperato. Ma l’innalzamento della temperatura planetaria ha provocato il collasso della civiltà globale: quella che un tempo era la Groenlandia è ora abitata da una popolazione di donne, che unisce la pratica sciamanica alla familiarità con maschi umani di origine sintetica, sotto l’egida di Sedna, la grande dea vivente, ma in decomposizione, il cui odore soffia con il vento sull’immensa pianura d’erba. Un giorno la giovane inuit Azalea rinviene sul litorale non distante da casa il superstite di un naufragio, il Bucaniere: un maschio dalla pelle bianca, un naturale, che evidentemente proviene da oltremare, dall’Europa. Il Bucaniere usa un respiratore filtrante per proteggersi dalle spore che, sepolte da ere geologiche nei ghiacci, si sono propagare nell’aria rendendo sterile quasi tutta l’umanità. Ma per Azalee e le sue Sorelle della prateria, quelle sono le lacrime della dea Sedna. Sfortunatamente per loro, il Bucaniere è soltanto uno degli uomini che compongono una spedizione giunta appositamente per eliminare l’essere che le inuit considerano una divinità.
Catastrofe climatica, rapporti familiari, diritti animali, religione in un racconto lungo dell’autrice Premio Urania 2021
The eleventh issue of Atlantis – collection of italian solarpunk, is the novelette “Sisters of the Prairie” by Elena Di Fazio
THE GODDESS SEDNA, WHO RESTORED ICE-BURIED GREENLAND TO LIFE, IS FINALLY DYING. Climate catastrophe is a thing of the past. Arctic lands are now ice-free and have a temperate climate. But the rise in planetary temperature has caused the collapse of global civilization: what was once Greenland is now inhabited by a population of women, who combine shamanic practice with familiarity with human males of synthetic origin, under the aegis of Sedna, the great living but decaying goddess, whose scent blows with the wind over the immense plain of grass. One day the young Inuit Azalea finds on the coast not far from home, the survivor of a shipwreck, the Buccaneer: a white-skinned male, a natural, who obviously comes from overseas, from Europe. The Buccaneer uses a filter respirator to protect himself from the spores that, buried in the ice for geological eras, have spread into the air, rendering almost all of humanity sterile. But for Azalea and her Sisters of the Prairie, those are the tears of the goddess Sedna. Unfortunately for them, the Buccaneer is only one of the men who make up an expedition that has come specifically to eliminate the being that the Inuit consider a deity.
Climate catastrophe, family relationships, animal rights, religion in a long story by the author awarded with Premio Urania 2021
Le onzième numéro d’ATLANTIS – collection de solarpunk italien, est le roman court “Sœurs de la prairie “ de Elena Di fazio
LA DÉESSE SEDNA, QUI A RESTAURÉ LA VIE DU GROENLAND ÉTOUFFÉ PAR LA GLACE, EST ENFIN MOURANTE. La catastrophe climatique appartient au passé. Les terres arctiques sont maintenant libres de glace et ont un climat tempéré. Mais l’élévation de la température planétaire a provoqué l’effondrement de la civilisation mondiale: ce qui était autrefois le Groenland est aujourd’hui habité par une population de femmes, qui allient pratique chamanique et familiarité avec les mâles humains d’origine synthétique, sous l’égide de la grande déesse Sedna, vivante mais en décomposition, dont le parfum souffle avec le vent sur l’immense plaine d’herbe. Un jour la jeune inuit Azalea trouve sur la côte, non loin de chez elle, le rescapé d’un naufrage, le Boucanier: un mâle à la peau blanche, un naturel, qui vient visiblement d’outre-mer, d’Europe. Le Boucanier utilise un respirateur à filtre pour se protéger des spores qui, enfouies dans la glace depuis des ères géologiques, se sont propagées dans l’air, rendant la quasi-totalité de l’humanité stérile. Mais pour Azalea et ses sœurs de la prairie, ce sont les larmes de la déesse Sedna. Malheureusement pour eux, le Boucanier n’est que l’un des hommes qui composent une expédition venue spécifiquement pour éliminer l’être que les inuits considèrent comme une divinité.
Catastrophe climatique, relations familiales, droits des animaux, religion dans une longue histoire par l’écrivaine Premio Urania 2021
El número once de ATLANTIS – colección eBook de solarpunk italiano, es la novela corta “Hermanas de la pradera” de Elena Di Fazio
LA DIOSA SEDNA, QUE DEVOLVIÓ LA VIDA A GROENLANDIA AHOGADA POR EL HIELO, FINALMENTE ESTÁ MURIENDO. La catástrofe climática es cosa del pasado. Las tierras árticas ahora están libres de hielo y tienen un clima templado. Pero el aumento de la temperatura planetaria ha provocado el colapso de la civilización global: lo que una vez fue Groenlandia ahora está habitado por una población de mujeres, que combinan la práctica chamánica con la familiaridad con machos humanos de origen sintético, bajo la égida de la gan diosa viviente Sedna, pero en descomposición, cuyo olor sopla con el viento sobre la inmensa llanura de hierba. Un día la joven inuit Azalea encuentra en la costa no muy lejos de casa al sobreviviente de un naufragio, el Bucanero: un varón de piel blanca, natural, que obviamente viene de ultramar, de Europa. El Bucanero usa un respirador de filtro para protegerse de las esporas que, enterradas en el hielo durante eras geológicas, se han esparcido por el aire, dejando estéril a casi toda la humanidad. Pero para Azalea y sus Hermanas de la Pradera, esas son las lágrimas de la diosa Sedna. Desafortunadamente para ellos, el Bucanero es solo uno de los hombres que integran una expedición venida específicamente para eliminar al ser que los inuit consideran una deidad.
Catástrofe climática, relaciones familiares, derechos de los animales, religión en un largo relato de la autora Premio Urania 2021
L’autrice
Elena Di Fazio, nata nel 1983 ha una laurea magistrale cum laude in Teorie della comunicazione presso l’Università RomaTre. Ha lavorato dal 2007 per l’Associazione T.M.C.R. Short Sea Shipping, per la quale ha realizzato articoli divulgativi su riviste di settore. Dal 2013 opera esclusivamente come free-lance in campo editoriale, affiancando autori, autrici e case editrici per editing, valutazioni, correzioni di bozze, impaginazioni e digitalizzazione dei cataloghi in e-book. Cura, insieme a Giulia Abbate, la collana “Futuro Presente” per la casa editrice Delos Digital. Scrive su commissione articoli e sceneggiature in campo pubblicitario. Ha pubblicato “Lezioni Sul Domani”, antologia scritta insieme a Giulia Abbate, per i tipi digitali di Castello Volante Editore (2011), ripubblicata da Delos Digital nel 2017. Ha vinto il Premio Odissea con il suo primo romanzo, “Ucronia” (Delos Digital, 2017), al quale è stato assegnato, nel 2018, il Premio Italia nella categoria “Miglior romanzo di fantascienza di autore italiano”. Nel 2021 ha vinto il Premio Urania con il romanzo “Resurrezione”, pubblicato su Urania Mondadori.
L’incipit
Azalea galoppava verso ovest, tenendo l’aurora alle spalle. Il sole era poco più di un alone evanescente, ma la sua luce già abbracciava la prateria e faceva brillare come stelle le gocce di rugiada. Le graminacee garrivano al vento, i papaveri e i tulipani puntellavano il manto d’erba che risaliva sui pendii montuosi in direzione della costa.
Quando vide la linea blu del mare apparire all’orizzonte, Azalea tirò piano la capezza di Stella Polare per chiederle di rallentare. La mustang impiegò qualche minuto a comprendere la richiesta e accontentarla, moderando l’andatura fino al trotto.
Ora che la cavalla non correva più, Azalea poté scrollarsi dalla testa il cappello a falde larghe e lasciarlo penzolare sulla schiena. Chiuse gli occhi, si concentrò su tatto e olfatto. Vento di maestrale da nord-ovest, che portava un sentore rancido di pesce andato a male. Ma c’era dell’altro, che Azalea non riconobbe subito: inspirò più a fondo, cercando di identificarlo con chiarezza.
Legno. Fibre vegetali. Stoffa esposta al vento. Metallo e gasolio.
Azalea riaprì gli occhi. Avrebbe scommesso l’ultima balla di fieno che alla costa si stava avvicinando una nave. Uno sloop, probabilmente, forse già attraccato in qualche rada nascosta.
Guardò indietro e si chiese cosa fare. Il sole si era alzato di diversi gradi e splendeva sulla prateria, per nulla infastidito dalle poche nubi sparse. Le temperature erano miti, la giornata perfetta per condurre le mucche al pascolo insieme ad Ava. E poi c’era il pane profumato che Kahikilani aveva preparato la sera prima. Se Azalea avesse ignorato l’istinto, che le diceva di spingersi fino alle scogliere per dare un’occhiata, sarebbe tornata al ranch in tempo per la colazione. Ma raramente l’istinto era un cattivo consigliere, così Azalea non perse altro tempo a pensarci su. Fece ripartire Stella Polare al galoppo in direzione della costa e non si fermò finché l’erba non lasciò il posto a un terreno friabile di rocce e sabbia. Erano giunte a pochi metri dalla scogliera.
Azalea scese dalla sella e lasciò che la mustang si abbeverasse a una pozza d’acqua piovana, mentre lei si toglieva i guanti e li infilava nella tasca posteriore dei jeans. Adesso l’odore del fasciame e del gasolio era più forte, ma anche più lontano. Quello di pesce marcio, in compenso, era cresciuto a dismisura. Azalea sentì che stava per scoppiare a piangere: quello era il fetore della grande dea Sedna in decomposizione, talmente forte da attraversare la porta tra i mondi e soffiare assieme al vento sulla prateria.
Hanno detto / Reviews
Sorelle della prateria è un racconto che affronta in chiave futuristica l’eterna lotta fra scienza e fede, fra sciamanesimo e tecnologia. Attraverso uno stile elegante e delicato, Elena Di Fazio parla ai lettori di una lotta antica quanto la storia dell’essere umano, in cui non sarà sempre facile tracciare confini netti tra verità e menzogna e tra reale e immaginario. Sorelle della prateria è un racconto al femminile che tocca diverse sfaccettature di tematiche quali amore e famiglia e che condurrà i lettori in un viaggio ai confini dell’immaginario, che giocherà fino alla fine sui reali ruoli di ciascuno dei protagonisti.
Caterina Franciosi, Il Salotto Letterario
Scaricalo qui: Sorelle della prateria, Delos Digital
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