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Antonio Ippolito

Attirato dalla bella coincidenza di una conferenza sul cyberpunk proprio mentre partecipavo al Club di Lettura organizzato da Franco Ricciardiello, che quell’anno era dedicato proprio a questo sottogenere, conferenza oltre tutto ospitata dalla deliziosa libreria francese L’échappée close, sono stato preso in contropiede: mi aspettavo di sentire parlare di forme artistiche tradizionali, come letteratura e cinema: si è parlato invece di scultura, performance e installazioni, espressioni di cultura underground e gruppi artistici “antagonisti”; ho scoperto comunità che, al di fuori dei libri, vivono già come i “nomadi digitali” dei romanzi di Bruce Sterling.

Nel suo Le virus mécanique (2024, espansione della sua tesi di dottorato) Manuela Oneto, già attivista alla “Macchia nera” di Pisa, ha ripercorso soprattutto la storia della Mutoid Waste Company, artisti nomadi dell’underground londinese, per poi confrontarli con la più nota Fura dels Baus, compagnia di teatro sperimentale catalana, con gli americani Survival Research Laboratories e Seemen, i tedeschi Beobachter den Bediener von Maschinen (BBV).

Tutti gruppi che hanno praticato un “cyberpunk” fatto di saldatori, macchinarii di recupero, robot riadattati per scoprire che la tecnica può essere ludica, creativa, libera dall’unico obiettivo della produttività.

E il bello è che per molti anni i Mutoid sono stati di casa proprio da noi, a Sant’Arcangelo di Romagna: dove hanno costituito un pezzetto di utopia chiamato Mutonia, e periodicamente animavano il paese con le loro sfilate di macchine di fantasia e sputafuoco:

https://www.wired.it/play/cultura/2016/07/25/mutonia

Coincidenza ha voluto che nello stesso periodo all’Hangar Bicocca si tenesse un’ampia mostra su Jean Tinguely, ispiratore degli artisti cyberpunk! La mostra ormai è terminata da tempo, ma suggerisco a chi è interessato di rivederne la documentazione:

Ringrazio Manuela Oneto e i partecipanti alla conferenza; se mi leggono, ne approfitto per invitarli a contattarmi (sono persone troppo alternative per essere direttamente reperibili sui social di Meta).

Antonio Ippolito

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