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Romina Braggion

La scintilla dell’utopia. Rileggere Gianni Rodari con i bambini”, saggio di Alice Bigli, offre una vasta bibliografia relativa a fiabe, filastrocche, racconti, albi illustrati rodariani e non solo, in grado di innestare ne3 giovanissim3, e mantenere da adult3, la speranza e la voglia di impegnarsi per costruire un mondo migliore per tutte le soggettività, umane e non umane.

Seguendo la stessa modalità che mi ha portato a creare la bibliografia tematica di libri per bambini, a partire dal saggio ho stilato una lista di testi rodariani, selezionati tra quelli presentati dall’autrice, a mio parere più indirizzati a stimolare riflessioni solar, ottimiste e azioni punk, intraprendenti.
Inoltre ne ho inseriti alcuni non citati da Bigli, oppure ne ho cambiato la collocazione tematica o ancora ho introdotto un tema su cui reputo necessaria la riflessione.
Proprio quest’ultima operazione è vivamente suggerita affinché ogni persona possa scegliere i testi e reinventarli, in una creazione fantastica che Rodari avrebbe assai gradito, secondo la personale necessità di trattazione delle grandi questioni sociali contemporanee.

Qualora l’adultə voglia utilizzare il saggio, come supporto teorico, combinato alla seguente bibliografia, come strumento operativo, ho mantenuto la stessa progressione tematica fornita da Bigli affinché venga facilitata la fruizione di entrambi.
Evito quindi di dilungarmi nella trattazione di ogni titolo, – eccetto alcuni casi -, operazione svolta in modo preciso e puntuale nel saggio; nelle note ho indicato il numero di pagina in cui viene menzionato il racconto oppure la filastrocca.

Infine ricordo che, tranne casi segnalati, ho recuperato le opere di Rodari dalle edizioni di Einaudi ragazzi illustrate da Altan, facilmente reperibili presso le biblioteche pubbliche. Di conseguenza, per edizioni più recenti, cambia il numero di pagina.

Ecco la lista.


“La povertà”

Trattato della Befana1 daNovelle fatte a macchina
Dell’intero racconto estrapolo la parte finale poiché contiene un’affermazione di Rodari netta e risoluta, rispetto a chi riceve i regali oppure proprio nulla.

Poscritto.

Quando ho mostrato a un esperto la mia descrizione delle tre parti della Befana, egli ha osservato con un sogghigno: — Tutto bene. Ma lei si è dimenticato la cosa più importante.
— E cioè ?
— Si è dimenticato di dire che la Befana porta i regali solo ai bambini buoni. Ai cattivi no.
L’ho guardato per trenta secondi, poi gli ho domandato: — Preferisce che le stacchi un orecchio o che le mangi il naso?
— Come dice, scusi?
— Le domando se vuole un’ombrellata in testa o un chilo di ghiaccio nel collo della camicia.
— Ma come si permette? Guardi che io sono quasi cavaliere!
— Come si permette lei, piuttosto, di sostenere ancora che esistono bambini cattivi? Si metta in ginocchio e chieda perdono.
— Che cosa vuol fare con quel martello?
— Glielo picchio sul dito mignolo, se non giura subito che tutti i bambini sono buoni. Soprattutto quelli che non ricevono regali perché sono troppo poveri. Allora, giura o no?
— Giuro, giuro.
— Benissimo. Guardi, me ne vado e non le sputo nemmeno in faccia. Sono troppo buono, io.

Bambini e bambole2 da Il libro degli errori, p. 116.

Un signore con tre cappelli3 da Filastrocche in cielo e in terra, p. 214

Il pianeta degli alberi di Natale4, ivi, p. 33.
In questo caso cito la filastrocca, sebbene Bigli abbia riportato il racconto, poiché il nucleo concettuale è identico: si tratta di una delle più ambiziose visioni di Rodari.

“L’avarizia”

– e beni comuni, tematica aggiunta da me –

Avvisi pubblicitari5, da Filastrocche in cielo e in terra, p. 221

Il pescatore di Cefalù6, da Favole al telefono, p. 112

“Gli emigranti, i mestieri, la disoccupazione”

La sala d’aspetto7 da Filastrocche in cielo e in terra, p. 135

“Democrazia e libertà”

Giacomo di cristallo8, da Favole al telefono, p.142

Apollonia della marmellata9, ivi, p. 99

“Guerra e pace”

La guerra delle campane10, ivi, p. 70

Re Federico11, Filastrocche in cielo e in terra, p. 200 – l’autrice lo segnala in Favole al telefono, ma così non è, almeno per la versione Einaudi in mio possesso -.

Le due repubbliche12, da Il libro degli errori, p. 128

“Impegno individuale”

– e impegno civile, tematica aggiunta da me –

Storia universale13, da Favole al telefono, p. 210

Il professor Sospeso, da Il libro degli errori, p. 80 – filastroccainserita da me -.Ho inserito questa filastrocca poiché mostra in modo inequivocabile, sebbene Rodari sospenda il giudizio, quale sia il comportamento di un indifferente.
Le conseguenze dell’indifferenza, e l’antidoto, potranno essere cercate da3 bambin3 con il ricorso, come sempre, all’immaginazione.

Tonino l’obbediente14, ivi, p. 141 – Cambio di tematica
Ho spostato la filastrocca dal tema “L’infanzia, le sue ricchezze, i suoi diritti” all’impegno civile.
La lettura del professor Sospeso, seguita da Tonino, dona una visuale precisa, sebbene non esaustiva, delle modalità messe in atto per sottrarsi allo sforzo di essere cittadini responsabili o “uomini interi” (cit. nella recensione a La scintilla dell’Utopia).

“Ottimismo e fiducia nel futuro”

Il giovane gambero15, da Favole al telefono, p. 77

Il futuro16; la filastrocca si può trovare online, per es. sul gruppo Facebook Gianni Rodari

Il marciapiede mobile17, da Favole al telefono, p. 189.
Bigli inserisce il racconto sia in questa tematica, sia in “L’infanzia, le sue ricchezze, i suoi diritti” in quanto emblematico del diritto del bambino al gioco in strada.
Tuttavia ritengo ancora più rilevante notare lo sviluppo della trama intorno a una visione utopica della città, intesa come luogo di esistenza, appartenenza, riconoscimento e domicilio per ogni persona, senza limitazioni di classe sociale.
Non a caso, il marciapiede mobile si trova sul pianeta Beh, in una immaginifica dimensione di speculazione futura e fantastica. Infatti, la chiosa finale apre la mente, di piccol3 e soprattutto di adult3, a varie riflessioni: dall’ambientalismo, al diritto al tempo – libero -, al diritto al gioco, al rispetto e applicazione di leggi davvero uguali per tutt3.

La torta in cielo, da Il libro degli errori, p. 174. – filastrocca inserita da me -.
Il testo nasce nell’ambito di un lavoro collettivo, del 1964, con la classe di una borgata romana e ha prodotto diverse opere, tra le quali un simpatico filmA del 1973, con un giovane Paolo Villaggio nel ruolo del poliziotto/inquisitore.
La filastrocca rintraccia grandi tematiche: vita in comunità, speranza, pace.

“La divisione dei ruoli tra donne e uomini”

Atalanta18, testo disponibile nella collana La biblioteca di Gianni Rodari, Einaudi ragazzi.

Le scarpe del conte Giulio19, da Il gioco dei quattro cantoni, p.35

La bambola a transistor20, da Novelle fatte a macchina, p. 127

“L’infanzia, le sue ricchezze, i suoi diritti”

Un signore maturo con un orecchio acerbo21

La canzone del cancello22, da Il gioco dei quattro cantoni, p.140

Dal treno, da Il libro degli errori, p. 82 – filastrocca inserita da me -.
Il testo è emblematico del diritto all’istruzione, ma non solo. Parla anche del diritto all’apprendimento in edifici confortevoli e sicuri e, in senso allargato, al diritto a metodi di insegnamento innovativi e con programmi didattici al passo con i tempi.

Il sole nero, ivi p.160 – filastrocca inserita da me -.
In questo caso, l’inserimento è mosso dalla volontà di riflettere sul diritto di espressione e sulla necessità dell’adultə di ascoltare e sostenere la vera natura della giovane persona a ləi affidata.

Se è necessario un ragionamento in merito all’attualissima questione dei social, fake news e linguaggio dodio, è possibile recuperare il racconto La strega, sempre da Il libro degli errori, a p. 86.
Con il dovuto supporto dell’adultə, si tratta di un testo adatto sia a3 più piccol3, sia a ragazzin3 più grandi.


Infine segnalo due racconti contenuti di nuovo in Il libro degli errori: Chi comanda, a p.118 e Due sognatori, a . 155.
Il primo narra una bambina consapevole e acuta che spiega a un personaggio tracotante, con una frase semplicissima, cos’è una famiglia dove regnano l’amore e, aggiungo io, il rispetto.
Il secondo mostra la differenza tra un padre e un figlio, entrambi sognatori, tuttavia completamente diversi nella scelta della direzione da imprimere al loro futuro.
Il figlio riuscirà a realizzare i suoi desideri, con perseveranza, nonostanze l’inesistente supporto del padre e, forse, grazie proprio al pessimo esempio del genitore.


La lista è giunta al termine. Scriverla è stato un viaggio piacevole e sorprendente, iniziato con la rivelazione della profondità dell’opera di Gianni Rodari, attraverso il saggio di Alice Bigli e proseguita con la lettura di numerosi racconti e fiabe rodariane.
Ma il viaggio è appena all’inizio.
La grammatica della fantasia si sta svelando un sestante prezioso per navigare verso le rotte fantastiche dell’immaginazione e, grazie alla prolificità di Rodari, molti semi utopici sono disseminati nella letteratura per l’infanzia, pronti per germogliare nel fertile terreno delle menti bambine e nell’angolino di animo bambino di chi crede in un mondo migliore.  

Romina Braggion

Note

  1. Uscito per la prima volta sul quotidiano Paese Sera nel biennio 1972/73 e pubblicato nella prima edizione del volume “Novelle fatte a macchina” Torino, Einaudi, 1973. Nell’edizione con illustrazioni di Altan, il racconto è stato omesso.
  2.  La scintilla dell’utopia, Alice Bigli, p. 53
  3.  Ivi, p. 56
  4.  Ivi, p. 57
  5.  Ivi, p. 58
  6.  Ivi, p. 60
  7.  Ivi, p. 64
  8.  Ivi, p. 65
  9.  Ivi, p. 68
  10.  Ivi, p. 71
  11.  Ivi, p. 73
  12.  Ivi, p. 74
  13.  Ivi, p. 79
  14.  Ivi, p. 97
  15.  Ivi, p. 80
  16.  Ivi, p. 83
  17.  Ivi, p. 85
  18.  Ivi, p. 87
  19.  Ivi e ibidem
  20.  Ivi, p. 88
  21.  Ivi, p. 93
  22.  Ivi, p. 95
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