Ricordiamo ai nostri lettori i libri e gli ebook della collana solarpunk Atlantis pubblicati finora. I prezzi degli ebook variano da € 1,99 a € 2,99; le antologie dei racconti sono pubblicate anche in edizione cartacea.
Franco Ricciardiello
Assalto al sole
a cura di Franco Ricciardiello
Se esistesse una mappa cartesiana della fantascienza, il movimento solarpunk si troverebbe probabilmente all’estremo opposto del distopico. È un tentativo di rispondere alla domanda “che aspetto ha una civiltà sostenibile e come possiamo arrivarci?” Il solarpunk può essere utopico, ottimista o interessato alla lotta per un mondo migliore, mai distopico. Il nostro mondo arrostisce a fuoco lento, abbiamo bisogno di soluzioni, non solo di avvertimenti. Il solarpunk è allo stesso tempo una visione del futuro, una provocazione ponderata, un modo di vivere e una serie di proposte realizzabili per arrivarci; è una visione di futuro che incarna il meglio di ciò che l’umanità può raggiungere: un mondo post-scarsità, post-gerarchia, post-capitalismo in cui l’umanità vede se stessa come parte della natura e l’energia pulita sostituisce i combustibili fossili. Assalto al sole ha chiamato undici tra i migliori autori e autrici italianə di fantascienza a rispondere a questa sfida.
ATLANTIS, anticipare il futuro
La nuova collana solarpunk di Delos Digital
I libri possono salvarci la vita? Può darsi. Di certo, possono rendercela migliore, più sopportabile e più interessante. Nella prima serie di Atlantis, la cui uscite si distribuiranno lungo tutto il 2021, dieci autori italiani raccontano il futuro con sguardo nuovamente ottimista. Nella migliore tradizione della fantascienza, gli scrittori non si limitano a scrivere avventure ambientate in un futuro più o meno remoto o in mondi e società distanti: nelle loro storie cercano di indicare una via, immaginare un percorso, mettono in guardia ma al tempo stesso propongono. Volendo recuperare una distinzione ormai superata, ma sempre suggestiva, tra un concetto di arte come interpretazione del mondo e arte fine a se stessa, e in quest’ultima ci sta anche il distopico malgrado l’originaria vocazione dell’anti-utopia, dobbiamo pensare a una terza categoria, che è poi quella indicata a suo tempo dai surrealisti: l’arte cambia la vita. Non per nulla tra le migliori ispirazioni di quella profonda corrente che rinnovò la fantascienza degli anni Sessanta, la new wave, c’era il surrealismo.
Atlantis – prima serie (2020)
Cinque stagioni su Eureka
Davide Del Popolo Riolo
Istruzioni per resistere a una distopia totalitaria. Su altri mondi, tra stelle lontane, l’umanità potrà considerarsi guarita dall’ingiustizia e dalla sopraffazione che hanno caratterizzato tutta la sua storia sulla Terra? Oppure come ogni volta non imparerà nulla dal passato? La città-stato di Nea Atena è una colonia che le Nove Potenze Spaziali hanno fondato sul pianeta Eureka, impegnandosi formalmente a non danneggiarne l’ecologia, a rispettarla, tutelarla e proteggerla in ogni modo; a questo scopo è nata l’APC, Amministrazione Planetaria Centrale. Ma è già accaduto nel passato che un potere non sottoposto a controllo si senta svincolato da qualsiasi regola etica, morale o democratica: e l’utopia di Nea Atena si trasforma in un incubo totalitario che non tollera opposizione. Cosa può fare un cittadino quando si sente libero, come il giovane Erno, che in famiglia si è nutrito del dolce latte della democrazia? Non c’è da stupirsi se sarà la galera, invece della scuola, il luogo in cui imparerà il valore della solidarietà, della resistenza nonviolenta e dell’azione collettiva.
L’infinita leggerezza dei quanti
Stefano Carducci e Alessandro Fambrini
Un viaggio di andata e ritorno nell’Utopia. Alzi la mano chi pensa che il nostro sia il migliore dei mondi possibili. Di certo non lo pensa Joseph Lovato, costretto dalla paranoica Giunta militare al governo a diventare soggetto di un esperimento dall’esito incerto: per provare l’utilità pratica delle ipotesi sulle particelle elementari, verrà “trasferito” istantaneamente come un oggetto quantistico tra due punti distanti. Qualcosa non funziona secondo le previsioni, Lovato si ritrova in una realtà parallela, agli antipodi rispetto al presente distopico da cui proviene. La società cui appartengono Mary, Peter e gli altri scienziati che entrano in contatto con lui, è una specie di anarchia democratica, decentrata in America settentrionale, decisamente orientata alla scienza, con un impatto antropico sostenibile per l’ambiente. Nella migliore tradizione della fantascienza sociologica, Carducci e Fambrini raccontano una società utopica che ha vinto contro il nemico peggiore: la natura umana. Tuttavia, l’utopia è circondata avversari agguerriti che preparano un’invasione, e Lovato sarà chiamato a contribuire, con la sua preparazione scientifica, a debellare la minaccia.
Memorie di una ragazza interrotta
Romina Braggion
L’eliminazione del genere maschile non sarà barbarie, ma autodifesa. In un futuro piuttosto remoto, la giovane Ada è una sophista, una studentessa che vive in una comune di sole donne sulle montagne intorno al Lago Maggiore, con un impatto sostenibile sul territorio. Come le altre compagne, le giornate di Ada sono scandite da studio, lavoro e socialità, ma questa non è un’organizzazione di tipo monastico. I rapporti interpersonali sono regolati da relazioni totalmente aliene, con ruoli sessuali come matrici e nutrici: questo in virtù di una mutazione iperosmica in seguito alla quale gli umani maschi si sono estinti secoli prima. E allora il travaglio interiore di Ada, che la conduce alla soglia della maturità, affonda le radici in una vicenda molto più prossima al nostro tempo: la fuga di due donne, Elisa e sua madre, attraverso un mondo lacerato da una vera e propria guerra totale tra i generi. Il futuro della civiltà è affidato alle due, alla loro eredità morale e al Libro delle Femmine che ne sarà il risultato e che dopo secoli rischia di fossilizzarsi in un dogma inattaccabile.
Fenice citoplasmatica
Irene Drago
Non hai idea di cosa stanno scoprendo in quel laboratorio di biogenetica. Se vi immaginate il futuro come una civiltà uniforme — la distopia di un soffocante controllo totale, oppure l’utopia sostenibile in cui non esistono più conflitti — siete lontani dalla verità. C’è la revolución verde, certamente, con le intuizioni floreali della bioarchitettura, ma c’è anche l’incidente alla centrale nucleare di Bushehr sul Golfo Persico, e le mutazioni genetiche che ha provocato sulle creature viventi. Andrea ha studiato e collaborato con le migliori menti della biotecnologia, cervelli da premio Nobel, e adesso ha accettato un lavoro in una divisione all’avanguardia della ricerca medica a Teheran, nella Seconda Repubblica Islamica. Ma tutte le sue conoscenze e relazioni, e tutti i mezzi dell’ingegneria genetica avanzata sembrano impotenti contro il cancro che sta per mangiare viva sua figlia. Qual è la soluzione, quale la via della speranza? Chi lo aiuterà? L’autraliano Jack King, che lavora nella zona radioattiva di Bushehr? I risultati sull’embriogenesi raggiunti da Rosselli alla Kromanthea, l’azienda biogenetica chiusa trent’anni fa? La sua ex insegnante Ricci, che si dice lavori sull’Alzheimer e il Parkinson, e sulle cui ricerche l’amico Ivano, il genio della neurologia, sopravvissuto a un coma, si è lasciato scappare: “Tu non hai idea di…”?
Margine di incertezza
Silvia Treves
Dalla micronazione galleggiante di Fortunata alle basi lunari, una prova di forza tra intelligenze straordinarie. Perché il Ministero spedisce sull’isola artificiale di Fortunata, agro-cooperativa libertaria e aspirante micronazione nata nel periodo più buio dell’emergenza climatica, un inviato speciale come il T-consulente Ignas, dotato di poteri extrasensoriali? Perché l’isola ha chiesto di non invadere il suo spazio aereo, e cosa sta succedendo nelle dinamiche tra i suoi abitanti originari, i consorti, e gli ultimi arrivati, i cugini, dirottati qui dalle basi lunari di Pandia e dalla Fascia degli asteroidi dove avevano scelto di emigrare? Dichiarati in esubero dalle compagnie private che sfruttano i satelliti, per rappresaglia contro le onerose direttive eso-ambientali approvate dalla Nuova Sostenibilità Responsabile che governa la civiltà umana, i cugini male si adattano a questa sistemazione di ripiego che delude le loro aspettative. Chiamato a comporre una trattativa di lavoro, Ignas si trova invischiato in un pre-conflitto civile che si fa improvvisamente pericoloso quando scopre che la sua antagonista diretta ha a sua volta poteri mentali fuori dall’ordinario. Per sistemare la questione e neutralizzare il pericolo sociale, Ignas dovrà ricostruire la dinamica di un incidente mortale avvenuto sulla Luna, e trovarsi faccia a faccia con gli ottimati che ancora detengono un potere quasi incontrastabile grazie all’entità della loro ricchezza.
Un bel dì vedremo
Andrea Franco
La creatività umana non è mai stata superata nella sua capacità di produrre arte. Almeno fino ad ora. Tra le manifestazioni artistiche, la musica è fra quelle che più immediatamente caratterizzano un’epoca. Il Novecento, con la novità dell’audioregistrazione, ha reso possibile riprodurre e ascoltare tutta la grande musica del passato, e prodotto di conseguenza una quantità di appassionati fruitori di musica d’arte — non ultima la lirica. L’Italia, culla dell’Opera per quasi tre secoli, anche nel futuro prossimo tramanda la tradizione dei grandi interpreti nelle loro esibizioni dal vivo in teatro, con la non trascurabile particolarità che davvero è possibile apprezzare voci come quella del soprano Rosina Storchio (1872-1945), lì sul palco del Teatro dell’Opera di Roma o del San Carlo di Napoli. Non è un trucco di magia, né resurrezione, ma tecnologia cybo, ultima frontiera della bioingegneria: clonazione più cibernetica, ed ecco una nuova versione dell’umanità — una razza diversa, invece, per chi ritiene ad esempio che le cyborg attitudes non siano espressione artistica, bensì frutto di un applicativo software. La legislazione deve naturalmente prendere atto dell’esistenza dei cybo; ma secondo quale principio? Come esseri autonomi, dotati di raziocinio e creatività, oppure con tutta la diffidenza di una società conservatrice che sente minacciata la concezione tradizionale dell’essere umano? Il risultato finale sarà influenzato dal braccio di ferro tra un direttore d’orchestra come il Maestro Clemens Zimmermann, pervicacemente ostile alla novità, e il lungimirante Paolo Mastrilli, ministro della Ci’Cultura, che si sente direttamente coinvolto nel problema etico dei cybo.
Il futuro non venne mai
Franco Ricciardiello
Se anche foste fatti di giada, se anche foste d’oro, anche voi scendere nella terra degli scarnificati. È l’Interludio, un periodo interstiziale tra il mondo di oggi, l’Antropocene, e il mondo della sostenibilità, lo Chthulucene. La città di Purpura Marina affida a Simon Drago il compito di scolpire in un scogliera sul mare il volto della fondatrice della democrazia integrale, Amala Singh; ma l’artista viene contestato dagli chthulupunk, attivisti ecologisti radicali che non vogliono la roccia deturpata da un mastodontico bassorilievo. Drago ha due figli: Santiago, che sta facendo uno stage di formazione sulla colonia lunare, e Miriam, artista multimediale le cui canzoni infiammano i giovani di un’Africa ancora sottomessa da dittature corrotte e dal soffocante moralismo della chiesa pentecostale. Di Miriam è perdutamente innamorato il piccolo Enkel, figlio di amici. L’equilibrio tra i personaggi viene sconvolto dall’arrivo di Lauriana Montiel, ex star del retrorealismo, un’arte che trasforma vecchi film in bianco e nero del XIX secolo in opere in 3D, con i protagonisti sostituiti da attori in carne e ossa. La bella Lauriana diventa la personificazione dell’ideale femminile per Enkel e un incubo per Miriam, che intuisce qualche trascorso nel passato del padre e dell’attrice. La soleggiata, verde Purpura Marina si trasforma inevitabilmente nella scenografia di un dramma.
Spirali
Serena M. Barbacetto
Contempla a occhi chiusi la complessa bellezza della spirale, come se recitassi i versi di un haiku. La Terra diffonde i suoi semi nel sistema solare. Una stazione orbitale, un’équipe scientifica, uno sciame di meteoriti: ecco gli elementi di una tragedia che va in scena nello spazio, e che cambia per sempre la vita della colona di seconda generazione Isabel Jiménez Ruiz. Da quel momento, la giovane ricercatrice si impegnerà a risolvere la complessa questione dell’autosufficienza alimentare delle colonie permanenti. Tutto congiura a indicarle che è un problema culturale prima che di risorse: il concetto di “cibo” per i coloni non è più quello dei terrestri. Isabel deve dunque andare contro il proprio istinto, e confidare sul sentimento che la lega a sua nonna Sofía, la quale per aggirare i limiti insormontabili della fisiologia e della biologia, e andare oltre l’estinzione della coscienza individuale, ha dovuto evolvere in una nuova forma di vita. Ed è proprio l’affetto della progenitrice a dimostrare a Isabel, impegnata nel nuovo, ambizioso e colossale Progetto Eden, come la natura del pianeta d’origine sia depositaria di una forza vitale e di un’adattabilità superiore a qualsiasi tecnologia di derivazione umana.
Lasciate fare a Elvis
Laura Silvestri
Conosci il detto africano “Ci vuole un villaggio per crescere un bambino”? Ecco, noi potremmo diventare quel villaggio. Magliana, Roma Sud, in un futuro non troppo remoto: per scongiurare gli effetti della crisi climatica, l’Italia ha preso drastiche decisioni che influiscono pesantemente sulla vita di tutti i giorni. In quanto portinaio di un grande stabile, Elvis ha un osservatorio privilegiato sui fatti che in una torrida settimana d’estate rischiano di trascinare il vicinato in un devastante tutti contro tutti. Un’improvvisa interruzione nella distribuzione dell’acqua, e l’aggressività dei palazzi vicini nell’intercettare i droni con la fornitura d’emergenza, costringe i condòmini a mettere da parte i piccoli contrasti se vogliono procurarsi l’acqua per sopravvivere. Sotto il sole implacabile che martella le strade e gli edifici della borgata, gli abitanti del condominio imparano con l’esperienza che la solidarietà offre più vantaggi della guerra tra poveri: affrontare insieme la crisi idrica insegna loro che malgrado la lotta ce l’abbiano nel DNA, perché la loro vita non è mai stata facile, una comunità solidale offre un incomparabile vantaggio rispetto a un conflitto che consuma risorse. E così, senza recriminazioni per l’età d’oro del consumismo sfrenato, Elvis e i suoi si dimostrano adatti al futuro sostenibile che ha ridimensionato la civiltà industriale.
A coloro che verranno
Nino Martino
Dobbiamo smascherarli, rendere pubblico il legame tra i villaggi solariani e l’industria fossile. Malgrado la profonda crisi dei combustibili fossili, il capitalismo industriale non si arrenderà senza combattere: cercherà di manipolare l’opinione pubblica tramite un ambientalismo di facciata, per distogliere l’attenzione dall’impatto della produzione sull’ecologia del pianeta. In particolare, una rete di “villaggi solariani” molto simile a una setta new age è la copertura di facciata che dovrebbe distogliere l’attenzione dall’attività predatoria dell’industria che la sponsorizza. Il capofila di questi eco villaggi, il Sole nascente, sorge vicino Arbatax sulla costa orientale della Sardegna ed è di non facile accesso. Oltre a dedicarsi a lavori agricoli, i suoi abitanti coltivano un’erba con poteri allucinogeni. In un albergo poco distante arriva un turista da Parigi: Mateo Koné, nativo del Mali, che si è liberato con la Grande Rivolta dalla dipendenza economica nei confronti dell’Occidente. Ha con sé un’intelligenza artificiale dalle capacità prodigiose, nascosta dietro le sembianze di un innocente zainetto da passeggio, ed è in contatto con la Rete della Scienza, organizzazione che combatte il greenwashing e che si appoggia sulla struttura della colonia lunare. Riuscirà a smascherare Ravi, il gran maestro dell’ecovillaggio? E Anna, la receptionist dell’albergo, che ruolo ha in questa operazione?
Atlantis – seconda serie (2021)
Sorelle della prateria
Elena Di Fazio
La dea Sedna, che ha riportato alla vita la Groenlandia soffocata dal ghiaccio, infine sta morendo. La catastrofe climatica è un evento del passato. Le terre artiche sono adesso libere dai ghiacci e hanno un clima temperato. Ma l’innalzamento della temperatura planetaria ha provocato il collasso della civiltà globale: quella che un tempo era la Groenlandia è ora abitata da una popolazione di donne, che unisce la pratica sciamanica alla familiarità con maschi umani di origine sintetica, sotto l’egida di Sedna, la grande dea vivente, ma in decomposizione, il cui odore soffia con il vento sull’immensa pianura d’erba. Un giorno la giovane inuit Azalea rinviene sul litorale non distante da casa il superstite di un naufragio, il Bucaniere: un maschio dalla pelle bianca, un naturale, che evidentemente proviene da oltremare, dall’Europa. Il Bucaniere usa un respiratore filtrante per proteggersi dalle spore che, sepolte da ere geologiche nei ghiacci, si sono propagare nell’aria rendendo sterile quasi tutta l’umanità. Ma per Azalee e le sue Sorelle della prateria, quelle sono le lacrime della dea Sedna. Sfortunatamente per loro, il Bucaniere è soltanto uno degli uomini che compongono una spedizione giunta appositamente per eliminare l’essere che le inuit considerano una divinità.
Ancora il mondo cambierà
a cura di Franco Ricciardiello
La seconda antologia solarpunk di autori italiani. L’antologia Assalto al sole, diversi libri tradotti da Future Fiction e altri editori, il commando Jugendstil, il vivacissimo blog Solarpunk Italia, la collana Atlantis: nell’ultimo anno le iniziative nel mondo del movimento solarpunk sono cresciute e si sono rafforzate. Per giocare davvero un ruolo ne saranno necessarie molte altre e dovranno trovare risonanza ancora maggiore, e non hanno molto tempo, perché le lancette dell’orologio del cambiamento climatico continuano a girare. Ma per fare davvero qualcosa è necessario prima saper immaginare cosa va fatto, avere la visione del futuro che si vuole realizzare, e questo è da sempre il ruolo della fantascienza. Ed è anche l’obiettivo che si sono posti gli autori dei sette racconti scelti per questo libro, affrontando ognuno un diverso aspetto del più grande puzzle che l’umanità è chiamata a risolvere.
Okaytopia
Pee Gee Daniel
Sfortunata la civiltà che non ha bisogno di super-eroi! Un mondo nuovo è finalmente la realtà per il pianeta Terra unificato e in pace! Il futuro è già tra di noi, e ha le sembianze di una società sostenibile, di giustizia e uguaglianza: il migliore dei mondi possibili. Merito del progresso umano? Della scienza, della filosofia, della cultura? Nient’affatto. Se l’interminabile era delle guerre è finita è solo grazie a Mister Okay, un imperscrutabile extraterrestre dai superpoteri che trent’anni fa è giunto sulla Terra, instillando nell’intero genere umano una fiducia che ha dato una svolta alla storia dell’umanità sotto tutti i punti di vista: etico, sociale, scientifico, tecnologico. Mister Okay è un faro, oggetto di un consenso pressoché generale, gli studenti a scuola ne studiano le imprese e crescono nel rispetto della sua figura, sebbene con il disincanto tipico dell’adolescenza, che da per scontata una situazione de facto che invece è relativamente recente. Ovviamente, non tutti accettano la pax di Mister Okay; criminali come gli Okayllains hanno scelto il Giustiziere Mantellato come nemico, campioni del male che non perdono occasione per sfidarlo con i loro superpoteri. Oggi ad esempio, mentre una scolaresca di adolescenti, visita il centro di Catchemall Capitol City, il professor King Fu e il Černobyllionaire si scatenano per annichilire Mister Okay, portando la loro lotta nelle strade e tra i palazzi della città capitale. Pee Gee Daniel racconta con stile umoristico e graffiante sarcasmo l’avventura del giovane Ifeanyi e dei suoi compagni di scuola.
Degerminazione
Erica Tabacco
E se le leggi dell’Uomo non bastano, subentreranno le leggi della Natura! Nel futuro prossimo, la legislazione italiana protegge finalmente il patrimonio ecologico residuo con leggi severe. Per questo, quando in un tiepido autunno furti inspiegabili e strani vandalismi ai danni del verde colpiscono la zona est di Vicenza, il dipartimento di Eco-Polizia affida la delicata indagine a due giovani e brillanti agenti, Nora e Katia. Sul luogo del misfatto rimangono sempre foglietti di carta su cui qualcuno ha scritto a mano delle massime farneticanti: è il Degerminatore, una specie di unabomber della sostenibilità. Nei suoi febbricitanti monologhi, l’uomo ha elaborato una propria delirante filosofia del rapporto con la natura, che tuttavia è solo l’estremizzazione isterica di una consapevolezza del danno inferto all’ambiente. Il rischio per le due poliziotte è finire attirate in una trappola e scoprire che il Degerminatore, oltre a essere una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, è il prodotto di una imprevista simbiosi mutualistica tra due organismi biologici.
Colpo di una notte di mezza estate
Commando Jugendstil
Per favore calpestate l’erba: Guerrilla Art a Milano! Immaginatevi una notte d’estate a Milano… È la vigilia della manifestazione che una destra razzista e xenofoba ha organizzato in piazza della Scala, nel cuore della metropoli, davanti al palazzo del Municipio. Ma appena le tenebre calano sulla città, un gruppo di giovani attivisti si mobilita scatenando una guerrilla nonviolenta e fantastica per distogliere l’attenzione da un ingegnoso, brillante boicottaggio artistico che permetta alla gente di riappropriarsi di uno spazio trasformato dal sogno. E le vie e le piazze di Milano sono percorse da scalcagnati furgoni, da figuranti travestiti da guerrieri galli, antichi romani, longobardi, e dai ciclisti nudisti, in una geniale e caotica performance che culmina con l’evento più solarpunk che mai sia stato tentato in Italia. “Questa è una raffigurazione estremamente ricca dell’immaginario solarpunk; presenta l’alba di un mondo fresco e cambiato, modificato da un intervento diretto nel mondo presente, attingendo a conoscenze artistiche, tecnologiche ed ecologiche in egual misura” (Rhys Williams, Glasgow University, “Questa scintillante confluenza di magia e tecnologia”, 2019)
Sole distante, Luna di sale
Franco Ricciardiello
In una trasmissione dalle stelle, l’amara testimonianza della catastrofe ecologica sul pianeta Anthea. La laguna a nord di Venezia è sotto il livello del mare a causa dello scioglimento dei ghiacci artici, protetta soltanto da un sistema di gigantesche dighe. Lucio Aldani deve convincere gli abitanti delle isole a trasferirsi sulla terraferma, perché la zona sarà abbandonata alle acque, in attesa di un metodo per raffreddare la temperatura globale del pianeta. Ma le isole sono abitate dai rousseau, persone che hanno rinunciato alle grandi città per tornare a contatto con la terra, e che non hanno intenzione di andarsene: è infatti nella laguna che riescono a ricevere messaggi dal lontano mondo di Anthea, una civiltà extraterrestre estinta ormai da anni a causa di una catastrofe ecologica planetaria. Negli ultimi giorni di vita, gli antheani hanno affidato a trasmissioni interstellari un tragico monito contro l’inquinamento e la distruzione dell’ambiente. Prima di Aldani un’altra inviata, Naima, è giunta per far rispettare le decisioni dal parlamento, ma ha finito per immedesimarsi nel punto di vista dei rousseau, suggestionata dalle struggenti immagini di antheani ormai morti da tempo, che continuano a raggiungere la Terra dallo spazio profondo come fantasmi di vite bruciate.
La lunga scia del tramonto
Milena Debenedetti
Il Mondo Quieto, non doveva essere gentilezza, redenzione, perdono e pace? Nel Mondo Quieto, la civiltà del futuro prossimo post-industriale, Alina è una Itinerante del Reticolo, il web che tiene in piedi la struttura sociale nella quale si sono organizzati i sopravvissuti alla Grande Epidemia. Suo compito è girare insieme a una piccola squadra di aiutanti tra gli insediamenti dispersi su un vasto territorio spopolato, per ricercare piante alimentari e per insegnare alle comunità umane le buone pratiche agricole. Quando arriva a Belcolle, un abitato in fondo a una valle, si scopre che è qui anche per un motivo segreto: un messaggio, quasi una convocazione, che la porterà nel recinto delle terre ancora contaminate, dove vivono i condannati dalla giustizia, banditi dalla civiltà e organizzati con leggi proprie e un’etica particolare. Qui verrà costretta a guardare in faccia la realtà del proprio passato, strettamente intrecciata con ciò che è accaduto al pianeta durante la Grande Epidemia.
Stazione Diadema
Massimo Citi
Diadema cresce anarchica in orbita intorno alla Terra, devastata da virus imprigionati da milioni d’anni nel ghiaccio e liberati dal riscaldamento globale. Quando Lundberg riprende i sensi dopo il suo incidente nello spazio, scopre di trovarsi sulla SSP Diadema, gigantesca stazione orbitale della quale ignorava totalmente l’esistenza, come la maggior parte dei terrestri. Sul pianeta però l’attenzione non è certo rivolta allo spazio: l’innalzamento della temperatura ha liberato dai ghiacci siberiani organismi mutageni che hanno intaccato il processo di meiosi cellulare, provocando mutazioni profonde del DNA. Una terrificante pandemia ha sterminato una parte importante dell’umanità. Ma sulla stazione Diadema è nata una nuova società di mutanti, esseri rifiutati dalle nazioni terrestri che hanno trovato nello spazio una ragione di vita. Diadema è stata praticamente dimenticata in orbita dopo la catastrofe, e da allora si è accresciuta con altro materiale di recupero, e soprattutto accogliendo chi viene rifiutato sulla Terra. Purtroppo non tutti ignorano la sua esistenza: di tanto in tanto, le difese di Diadema intercettano un missile sparato da qualche organizzazione che vuole preservare la purezza del DNA umano. E come se non bastasse, tra i suoi abitanti adesso c’è chi rema contro; se Lundberg non si affretta a individuarlo, provocherà danni più seri di un foro di proiettile in una tuta spaziale.
Identità nomade
Sephira Riva
Se è un’IA a calcolare geneticamente la tua etnia di riferimento, non esiste più razzismo. Ma è davvero così? Un ri-conteggio di routine del patrimonio genetico da parte dell’IA preposta, rivela che Jagoda è in perfetto equilibrio tra più “etnie”, senza che nessuna prevalga sulle altre. In una società futura in cui è l’identità a stabilire la cittadinanza, la giovane donna scopre che il mondo ha una parte giusta e una sbagliata, e di trovarsi in quella sbagliata. Il pachiderma della burocrazia le blocca conti bancari, auto e telefono, e viene licenziata dal lavoro; sembra che sia destinata a sprofondare nei meandri di una società regolamentata da fredde Intelligenze Artificiali. Al fianco di Jagoda rimane solo il marito Umut. Le sue speranze consistono in una terapia CRISPR per ritoccare i valori genetici, oppure nei suggerimenti del professor Cherruvue, o ancora in un pronunciamento di un tribunale del Galles, dove vive, sulla legittimità di attribuire un titolo di cittadinanza ex lege: perché a decidere sarà la giudice Ndeye, la cui sentenza farà in ogni caso giurisprudenza su tutti i casi analoghi.
Archeologie del basso futuro
a cura di Franco Ricciardiello
Otto tattiche solarpunk per sopravvivere al futuro prossimo. La terza antologia solarpunk italiana. In una stazione orbitante intorno alla Terra, una giovane ricercatrice si impegna a risolvere la complessa questione dell’autosufficienza alimentare. Alla periferia sud di Roma, un’interruzione nella distribuzione idrica costringe gli abitanti a mettere da parte i contrasti se vogliono l’acqua per sopravvivere. In Sardegna, un agente in incognito è vuole smascherare il legame tra Villaggi Solariani new age e l’industria dei combustibili fossili che li usa come greenwashing. Nella Groenlandia resa verde dallo scioglimento dei ghiacci, una popolazione di sole donne affronta una minaccia per l’essere vivente che considerano una divinità. La lunga storia di guerre e dolore della Terra è finita, grazie a un imperscrutabile extraterrestre dai superpoteri che ha dato una svolta alla storia sotto tutti i punti di vista: etico, sociale, scientifico, tecnologico. A Vicenza, l’Eco-Polizia dà la caccia a un terrorista che ha elaborato una propria filosofia del rapporto con la natura. A Milano giovani attivisti scatenano una guerrilla nonviolenta e fantastica contro una manifestazione razzista e xenofoba. Gli ultimi abitanti non vogliono abbandonare la laguna di Venezia, destinata a essere sommersa, per non interrompere il contatto con la trasmissione spaziale di una civiltà extraterrestre estinta. Otto racconti lunghi di autori e autrici italiani, otto soluzioni solarpunk per sopravvivere al futuro prossimo.
Infernomuto
Marco Melis
Abbandonata per anni a incendi e siccità, la Sardegna reinventa un rapporto con le specie viventi che la abitano. Al centro di un Mediterraneo bruciato dal cambiamento climatico, che non si è voluto o potuto arrestare, la Sardegna è una terra profondamente offesa: disabitata, desertificata, rinselvatichita. Eppure nel continente c’è chi mette gli occhi su angoli paradisiaci per ricchi che vogliono tornare a esperienze più “naturali”; così Nik, rampollo di un rampante imprenditore milanese, viene spedito nell’Ogliastra con i suoi giovani amici ad acquistare il terreno per un resort. Ma sull’isola, lontana e trascurata, gruppi di abitanti hanno riscoperto antichi modi di vivere, alternativi alla razionalità scientifica, e recuperato remote tradizioni che si rifanno a credenze ancestrali, a un rapporto paritario con la terra e gli organismi che la abitano, animali e vegetali; e adesso sono assolutamente intenzionati a respingere qualsiasi tentativo di reintrodurre una modernità che è il cavallo di troia di un consumismo di rapina. Così, Nik e i suoi dovranno vedersela con la rivisitazione di antichi riti, con le janas e soprattutto con Codadifuoco.
All’aurora nelle splendide città
A cura di Franco Ricciardiello
Dodici scrittori e scrittrici raccontano il futuro delle città in Italia attraverso dieci racconti. Da sempre, dall’alba della civiltà, la città rappresenta il luogo privilegiato dell’utopia. Non solo la città ideale, quella che sovrani virtuosi sognavano di costruire, ma il centro abitato realmente esistente: la capitale dell’impero, la città-stato, la sede della signoria, il comune medioevale, spazio dell’urbanistica monumentale, dell’arte, del pensiero, della politica. Non c’è stata epoca storica in cui la vita urbana non sia stata al centro della speculazione utopica; cultura di massa, aumento della scolarizzazione e editoria tascabile – oltre ai movimenti politici socialisti – hanno messo all’ordine del giorno il concetto di utopia. Perché è bello immaginare che, nonostante il cambiamento climatico e le fosche ambientazioni del genere distopico, l’umanità trovi la forza di trasformare le metropoli del futuro in città splendide.
Le città raccontate in questa antologia sono:
Bologna, raccontata da Daniele Brolli
Cagliari, raccontata da Marco Melis
Firenze, raccontata da Serena Maria Barbacetto
Genova, raccontata da Irene Drago
Milano, raccontata dal Commando Jugendstil
Napoli, raccontata da Franco Ricciardiello
Palermo, raccontata da Giacomo Cacciatore
Roma, raccontata da Giulia Abbate
Torino, raccontata da Silvia Treves
Venezia, raccontata da Stefano Carducci e Alessandro Fambrini
Mercanti di polmoni
Alessandro Montoro
Futuro mangia futuro, in un’epoca degna degli antichi dei. XXIII secolo. A causa dell’inquinamento e dello sfruttamento indiscriminato delle risorse del pianeta, la quantità di ossigeno nell’aria si è ridotta dal 21 al 7%. A Milano, che adesso sorge sulle rive del Golfo Padano a causa dell’innalzamento del livello dei mari, l’imprenditore Sergio Xanator coltiva nei propri stabilimenti polmoni modificati per le nuove necessità metaboliche. È un uomo di successo e di grandi mezzi, però i rovesci di fortuna si annidano nella sua stessa famiglia, nella ribellione dei due figli che si allontanano di casa e svaniscono nel nulla. Gli anni trascorrono, i governi adottano drastiche misure per ripristinare l’atmosfera originale, che rendono superflui i rimedi di Xanator. L’uomo, sul viale del tramonto, deve affrontare la dissoluzione del suo impero economico, le azioni terroristiche di un’organizzazione integralista e la ricerca dei figli scomparsi, con la possibilità che la minaccia peggiore provenga da una direzione molto vicina a lui.
Atlantis – terza serie
Incommunicado spin-off
Lukha B. Kremo
Se a causa di un’eruzione solare l’umanità smarrisce la capacità di comprendere il linguaggio, cosa sarà della Terra? Un superbrillamento solare piega il campo magnetico terrestre, la magnetosfera è letteralmente spazzata, come se qualcuno staccasse la spina per poi riattaccarla dopo lunghe ore. Niente sarà più come prima. La corteccia cerebrale degli esseri umani è stata investita da particelle che hanno danneggiato l’area di Wernicke, da cui dipende la comprensione del linguaggio: nessuno è più in grado di comprendere una sola parola, né scritta, né orale. La civiltà organizzata si scioglie come neve al sole, perché è impossibile comunicare anche i concetti più semplici. Non si può più insegnare, leggere, scrivere, persino parlare. C’è chi tenta di recuperare un linguaggio di segni grafici, ma la società ormai è a pezzi. Le due protagoniste, Dimma e Para, sono costrette a reimparare anche il significato dei piccoli gesti; per riuscirci si uniscono alla comunità Word 2, che contesta il tentativo di ridare senso a vecchi simboli e tenta di inventare un nuovo senso per i suoni, lontano dalla città, in modo che la comunicazione non interferisca con quella ufficiale. Un originale spin-off del racconto Incommunicado apparso su Robot n. 95; storia diversa, con differenti protagoniste, ma ambientata nello stesso mondo che ha smarrito la capacità di comunicare.
Un racconto dell’arcipelago
Stefano Carducci e Alessandro Fambrini
Una specie di salamandra, un animaletto molto dolce e carino. E praticamente immortale. Il collasso della civiltà è già avvenuto, in un passato non così remoto: i più anziani ancora hanno memoria dei grandi disastri naturali e delle successive guerre. Sull’isola mediterranea di Gavdos, comunità statale di Nea Ellada, il vecchio Kostas, eroe della Guerra di Difesa, adesso vive in pace nella placida comunità marittima in cui tutti si conoscono — almeno, fino al giorno in cui nella baia entrano due navi a vapore dallo scafo di metallo. Per suo nipote Nikos e la moglie Irini è una novità, ma il vecchio combattente purtroppo ricorda bene quei vascelli da guerra… e scatta un piano di emergenza, che comincia con una fuga nella vicina Creta, dove l’ex moglie di Nikos, Ekaterini, dirige un laboratorio di ricerche genetiche sulla longevità animale, con l’obiettivo di trasferirla anche alla vita degli esseri umani. È questa la ragione per cui i fantasmi in divisa riemersi dal passato invadono Gavdos e torturano gli abitanti in cerca di informazioni? Ma cosa possono Kostas e i suoi pochi contro un esercito armato e organizzato, che si getta sulle loro tracce? Non sempre, però, le armi più efficaci sono quelle da fuoco, e nei laboratori di Ierapetra sta avvenendo qualcosa di assolutamente rivoluzionario a partire dal patrimonio genetico di un piccolo anfibio messicano, l’axolotl.
Il Santo e l’Evangelista
Chi gioca a fare il ninja nella sfavillante Brescia del futuro? Il famoso architetto Erik Evangelisti viene ritrovato assassinato con una shuriken in una zona di vicoli dove pullulano atelier di giovani artisti, intorno al castello di Brixia, megalopoli futura nella quale ancora si può riconoscere Brescia. Il defunto era socio insieme al marito Saverio Santomaso dello studio d’architettura “Il Santo e l’Evangelista”, all’avanguardia nella progettazione delle nuove città sostenibili, con il recupero e l’utilizzo di materiali naturali. L’incaricata delle indagini, capitano Daniela Dall’Acqua delle forze speciali, si confronta da subito con la possibilità che l’omicidio sia stato concepito in ambienti altolocati, fuori dalla portata della sua sfera d’azione: il mondo della grande finanza, con cui Evangelisti era in aperta polemica a causa di un crack causato dalle scelte di un algoritmo automatizzato di gestione investimenti. Ma l’inchiesta di Dall’Acqua sfiora anche la Sorellanza, potente ordine monastico coinvolto in progetti di rinnovamento urbano e conservazione del verde. La particolarità delle Ancelle della Sorellanza è quella di avere i neuroni-specchio potenziati, esattamente come le esponenti del Culto della Dea, il partito-chiesa al potere nel paese. L’indagine deve avanzare con i piedi di piombo, ma Dall’Acqua non può fermarsi, neppure se si rende conto che è coinvolto qualcuno abbastanza vicino a lei.
Quello che costruiamo non va mai via
a cura di Franco Ricciardiello
Etica, resistenza, utopia: le città di domani raccontate dalla letteratura. Da sempre, dall’alba della civiltà, la città rappresenta il luogo privilegiato dell’utopia. Non solo la città ideale, quella che sovrani virtuosi sognavano di costruire sulle loro terre mentre scrivevano poemi edificanti, ma il centro abitato realmente esistente: la capitale dell’impero, la città-stato, la sede della signoria, il comune medioevale, spazio dell’urbanistica monumentale, dell’arte, del pensiero, della politica. La gloria della città antica – Babilonia, Roma, Costantinopoli – non è distante dalla fortuna delle città idealizzate dal pensiero – la Sparta di Licurgo, l’Atene di Pericle, la Baghdad delle Mille e una notte. Di conseguenza, anche il cammino dell’utopia è lastricato di città: realmente edificate, come Urbino, Sabbioneta, Arc-et-Senans; solo progettate, come la Sforzinda di Filarete o il piano di James Oglethorpe per Savannah; leggendarie, come Xanadu, El Dorado, Agartha, Śambhala, Shangri-La, Ciudad Vagare; immaginate dal pensiero, come la Città del Sole di Tommaso Campanella, la Città delle Donne di Christine de Pizan, la Nuova Atlantide di Francis Bacon. Il Novecento poi, con la forza micidiale del capitalismo fossile, ha moltiplicato la fondazione di città ideali: Brasilia, Chandigarh, Auroville, Nowa Huta, Abuja, le città-giardino inglesi di Letchwork e Welwyn. Nel suo secolo di vita la fantascienza non ha raccontato solo extraterrestri, astronavi, robot e viaggi nel tempo; la città è sempre stata tra i luoghi privilegiati dell’immaginario futuro: spazio artificiale, contrapposto alla natura, oppure territorio di convivenza, scambio, cultura, bellezza? Adesso, il Solarpunk può aiutarci a immaginare la metropoli del nostro avvenire, sostenibile, inclusiva, antispecista. La città è il centro propulsore della seconda rivoluzione industriale, il luogo dove la tecnica si dispiega con tutta la forza, dove la scienza trova laboratori, cervelli, centri di ricerca, dove sorgono fabbriche e si concentra la manodopera, dove il denaro si forma e si moltiplica. La città sembrava, alle generazioni di inizio Novecento, una porta su un magnifico futuro di progresso. Ancora più che nel passato, oggi la città diventa una vetrina dell’intelligenza umana, il volto della civiltà, ed è facile intuire che la sua importanza crescerà ancora nei prossimi anni.
- Franco Ricciardiello, “Sognavamo metropoli d’acciaio. La Città Futura nella letteratura di fantascienza: non solo macchine volanti”
- Matteo Scarfò, “Città immaginarie e sostenibili. Il cilindro di O’Neill; Paolo Soleri e l’Arcologia.”
- Silvia Treves, “Venire a patti con la città. Il solarpunk come discorso militante sulle realtà urbane presenti e future, dagli inurbati climatici di oggi alle soluzioni sostenibili di domani”
- Marco Casalino, “L’apprendimento in città: Colin Ward”
Gli svuotati
Milena Debenedetti
Esiste nel mondo sostenibile una cura per gli Svuotati, i superstiti del tardo-capitalismo? Anna e Claudio, psicologi di un’Articolazione, comunità umana autosufficiente, chiedono espressamente ai Gangli centrali un’ispezione straordinaria: ricevono così la visita dell’altera, scostante Armida Lucci. Le mostrano le coltivazioni, i laboratori di produzione della carne sintetica, gli stabilimenti per il recupero di animali “umanizzati” da decenni di incurante sfruttamento. Finalmente arrivano al dunque: in un padiglione-clinica sono ospitati pazienti umani non più giovani, sopravvissuti all’innesto del biochip di YAGR, uno streaming pubblicizzato come l’ultima frontiera dell’intrattenimento e dell’informazione, “una esperienza sensoriale mai provata prima”. Ma poco per volta YAGR prendeva il controllo totale della mente, riducendo le persone a larve incapaci di tornare alla vita reale. Armida è giustamente scettica: come possono gli psicobiologi di un’Articolazione ottenere ciò che non è riuscito ai Gangli? E l’anonima degente in coma ribattezzata Una Falena, cosa prova nella sua spaventosa prigione mentale, sottoposta a stimoli di dolore fisico con i quali Anna è convinta di salvarla? Quando riaprirà gli occhi, sarà libera oppure svuotata?
Macchine per spremere i cuori
Maria-Antònia Martí Escayol
Dopo la catastrofe climatica che ha colpito il pianeta, la sindaca di Barcellona, parzialmente sommersa dall’innalzamento del livello dei mari, decide di trasferire lo zoo all’interno del Park Güell. Il problema è però convincere gli animali non umani, quelli che hanno preso coscienza della crudeltà di millenni di sfruttamento a partire dal Discorso dell’Abisso, pronunciato anni fa da un grande uccello marino come atto d’accusa contro le fondamenta della civilizzazione dell’umanità. La flotta della sindaca si avvia sulle acque, pronta al trasloco, ma la trattativa con gli animali è nelle mani di una giovane scriba che si trova al suo seguito, assunta solo perché ha millantato la perfetta conoscenza della lingua delle bestie… La sindaca e i suoi scopriranno quanto rancore covino tuttora esseri viventi trattati in maniera disumana, che la sofferenza ha finalmente emancipato da un sanguinoso sfruttamento. Un racconto-gioiello che mescola commedia picaresca e tragedia drammatica, e ci costringe a guardare con occhi diversi la nostra relazione con le altre specie viventi.
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