di Marco Melis
Edward O. Wilson, Sulla natura umana, traduzione di Carla Sborgi, Piano B, 2022, € 18,00
Sulla natura umana è l’opera responsabile della nascita della sociobiologia. Pubblicata alla fine degli anni Settanta, valse al suo autore il Premio Pulitzer e gettò le basi per un rivoluzionario – e ancora oggi controverso – campo di ricerca. Lo studio della natura umana era stato da sempre confinato nell’alveo delle discipline umanistiche, ma secondo E.O. Wilson, i misteriosi processi che stanno alla base della nostra aggressività, del nostro altruismo, delle pulsioni sessuali, delle religioni e del modo in cui la società umana organizza se stessa possono essere svelati e compresi solo se si considera l’essere umano come il magnifico prodotto dell’interazione tra geni e ambiente, un’interazione che risale al nostro comune passato evolutivo di cacciatori-raccoglitori e che, in definitiva, ha plasmato la più intima natura dell’uomo: quella di un animale sociale e culturale.
Per Wilson, infine, non si può pensare di penetrare il mistero della natura umana senza l’ausilio della scienza e del metodo scientifico: lo studio della biologia delle specie sociali, la psicologia evoluzionista, la neuroscienza, oltre all’analisi di come i geni interagiscono con l’ambiente e la loro coevoluzione con la cultura, ovvero tutto quello che ci ha reso ciò che siamo diventati.
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