Marco Melis
Elisa Veronesi, Atlante Appennino, ed. Piano B, 2024, € 15,00
Atlante Appennino, opera prima di Elisa Veronesi, narra l’interazione tra storie di vita e ambiente, e invita ciascuno di noi a rintracciare quali sono i legami e gli incontri con il mondo naturale che hanno segnato o che potrebbero segnare la propria esistenza. Atlante Appennino è un’opera ibrida, dove confluiscono narrazione, saggio, immagini e biografia, in una mappatura precaria e abbozzata di un territorio appenninico, esercitata attraverso l’utilizzo dell’ecobiografia, una pratica che Elisa Veronesi riprende dal filosofo francese Jean-Philippe Pierron.
L’ecobiografia è un’immersione nella multisensorialità infantile, la quale è indissolubilmente legata alla terra e ai luoghi che ci hanno visto nascere. È un nuovo “conosci te stesso”, dove quel “te stesso” non si limita al sé, ma si allarga a dismisura tra i viventi, dimostrandone l’interdipendenza. L’ecobiografia scaturisce dall’interazione del Sé con l’ambiente esterno, con la Natura, e i suoi molteplici scambi rappresentano una sorta di ecosistema del Sé. È impossibile dire dove finisce il Sé e inizia la Natura, o dove finisce la Natura e inizia il Sé: l’ego e l’eco sono inestricabilmente intrecciati.
Un mondo è finito. Secondo alcuni, un’era geologica. Le trasformazioni dettate dalla crisi climatica mutano il pianeta e i viventi, rendendo manifesti i legami che intercorrono tra essi. Indagare questi nuovi rapporti ci porta a ridefinire l’umano e ad allargare la portata delle relazioni che lo caratterizzano. Cartografare l’Appennino attraverso scritture composite e narrazioni, frammenti biografici e pensiero filosofico muove dalla necessità di oltrepassare un approccio antropocentrico, per tracciare nuove mappe e analisi poetiche dello spazio. Rovistando nelle torbiere della storia profonda di questo luogo ancora poco esplorato, tanto ingombrante quanto sfuggente, ci si avventura in esercizi di variazione dell’immaginario, per creare nuove identità narrative in movimento.
Elisa Veronesi è nata e cresciuta nell’Appennino Reggiano. Da qualche anno vive in Francia, dove è lettrice di italiano all’Université Côte d’Azur, formatrice alla Società Dante Alighieri e traduttrice. Ha progetti di ricerca in corso su letteratura e Antropocene e letteratura del paesaggio. Ha scritto e scrive racconti e articoli su «Ibridamenti», «Machina» (Derive e Approdi), «Metatron» e altre riviste online.
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